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29 novembre 2023

Alluvione, imprese deluse: “Una beffa la mini-proroga fiscale”

Critici con la decisione del Governo Maurizio Bigazzi e Daniele Matteini di Confindustria e Luca Tonini di Cna Toscana. Le proposte alternative.

Silvia Pieraccini
La Fartex di Vaiano (Prato) fortemente danneggiata dall'alluvione

La Fartex di Vaiano (Prato) fortemente danneggiata dall'alluvione

Fortemente deluso. Industriali e artigiani toscani mostrano sconcerto di fronte alla mini-proroga delle scadenze fiscali e contributive, in scadenza nei prossimi giorni, che è stata decisa a Roma. “Insufficiente e inadeguata” la definisce il presidente di Confindustria Toscana, Maurizio Bigazzi. “Le imprese non hanno bisogno di contentini – aggiunge – ma di una reale presa in carico delle proprie difficoltà, anche perché stiamo parlando delle aree industriali più importanti del Paese. La necessaria ricostruzione ha bisogno di misure strutturali a partire da tempi decisamente più ampi sul fronte degli adempimenti tributari, ma anche di ristori rapidi e certi”.

Nel distretto tessile di Prato una trentina di aziende non ha ancora riaperto

Tra le aree più colpite dall’alluvione c’è il distretto tessile di Prato, leader europeo nella produzione di tessuti e filati per abbigliamento, che conta una trentina di aziende, tra industriali e artigiane, ancora chiuse per i danni causati dall’acqua e dal fango. “Siamo increduli, è un provvedimento che sa di beffa”, protesta Daniele Matteini, presidente di Confindustria Toscana nord (Prato, Pistoia, Lucca). “Il posticipo degli adempimenti fiscali per le aziende alluvionate è limitato a neppure 20 giorni, come se un lasso di tempo così breve fosse sufficiente a far ripartire aziende devastate”, aggiunge ribadendo che manca la consapevolezza della gravità di quanto accaduto. “E non c’è nemmeno consapevolezza di quanto possa essere sconcertante un comportamento simile da parte delle istituzioni”, sottolinea Matteini.

Applicare le moratorie fiscali solo a chi è stato danneggiato

Di fronte all’erario che “non può permettersi di rinunciare nell’esercizio 2023 al gettito proveniente dalle aziende di una parte consistente della Toscana”, il presidente degli industriali risponde che “sarebbe stato più corretto dirlo fin dall’inizio, piuttosto che trovarsi oggi di fronte a un decreto che lascia increduli e sa di beffa”. In più Matteini ribadisce che le moratorie fiscali oggi si basano su criteri insensati perché si applicano all’intero territorio di un Comune, anche se solo poche aziende di quel Comune sono alluvionate. E’ il caso del distretto tessile di Prato, che si estende anche in parte delle province di Firenze e Pistoia e che vede una manciata di aziende – in Val di Bisenzio, a Capalle e a Montale – ancora in forte difficoltà. Gli industriali avevano proposto, nei contatti avuti con parlamentari di maggioranza e di opposizione, di cambiare il sistema delle moratorie fiscali, basandolo sulle autocertificazioni (da controllare a posteriori) delle aziende direttamente o indirettamente danneggiate. “In questo modo si andrebbero a tutelare le imprese veramente colpite da calamità – spiega Matteini – e lo si potrebbe fare in maniera seria ed efficace, non con un posticipo di 20 giorni delle scadenze fiscali”. Nulla però è successo.

Gli artigiani di Cna tornano a chiedere una proroga di sei mesi delle scadenze fiscali

Delusi dal provvedimento del Governo sono anche gli artigiani di Cna, che associano diverse aziende colpite dall’alluvione: “Si tratta di una proroga poco significativa – afferma il presidente toscano Luca Tonini – che non risolve i problemi delle imprese artigiane colpite da questa catastrofe. Il 20 dicembre sicuramente le aziende avranno gli stessi problemi di liquidità di oggi. Come abbiamo ripetuto più volte, e come già abbiamo chiesto, è necessaria una proroga di almeno sei mesi”. Cna nei giorni scorsi aveva scritto una lettera al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e ai ministri Giancarlo Giorgetti e Adolfo Urso per chiedere la rimessione in termini per i versamenti tributari e contributivi scaduti il 16 novembre e la sospensione dei pagamenti ancora da effettuare almeno fino a marzo 2024 nelle aree toscane colpite dall’alluvione.

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Silvia Pieraccini

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