Il rendering della centrale geotermica Sorgenia in Val di Paglia
Il Governo dà il via libera a due impianti di energie rinnovabili in Toscana che erano stati autorizzati nei mesi scorsi dalla Regione ed erano poi stati bloccati dalle Soprintendenze per motivi ambientali, scatenando un braccio di ferro tra i due enti.
Fallita la mediazione Regione-ministero della Cultura
Si tratta della centrale geotermica a ciclo binario da 10 Mw progettata da Sorgenia in Val di Paglia, ai piedi del monte Amiata, e dell’impianto eolico da 29,6 Mw sul Monte Giogo, in Mugello, proposto dalla multiutility Agsm Verona. Dopo il tentativo (fallito) di mediazione tra la Regione e il ministero della Cultura (attraverso il quale le Soprintendenze avevano presentato ricorso contro gli impianti) l’ultima parola è spettata – come prevede la normativa – al Consiglio dei ministri che, su proposta del presidente Mario Draghi, ha dato oggi, 1 settembre, il via libera alla realizzazione.
Previste una serie di prescrizioni all’impianto geotermico
La Regione Toscana nell’aprile scorso, al termine della conferenza dei servizi, aveva espresso pronuncia positiva di compatibilità ambientale, con prescrizioni, all’impianto geotermico proposto dalla società energetica Sorgenia nel comune di Abbadia San Salvatore (Siena), nella zona industriale della Val di Paglia, in aree individuate dal Comune come idonee alla coltivazione geotermica. E’ la prima volta che una società diversa da Enel Green Power (che gestisce 34 centrali geotermiche in Toscana, nelle province di Pisa, Siena e Grosseto, e produce quasi 6 miliardi di Kwh annui) ottiene una concessione per realizzare una centrale geotermica.
Secondo le prescrizioni regionali, Sorgenia dovrà effettuare indagini geologiche, dovranno essere presentati i report sugli esiti del monitoraggio integrato relativamente al tema della subsidenza, e in fase di progettazione esecutiva l’azienda dovrà definire puntualmente dove sarà effettuato il rimboschimento compensativo, presentando lo schema di impianto indicante la scelta delle specie, la densità, il sesto di impianto e le cure colturali.
Nessuna emissione in atmosfera
La centrale a ciclo binario prevede che il fluido geotermico estratto dal sottosuolo ceda il calore a un secondo fluido, che gira in un circuito chiuso producendo energia elettrica. Una volta raffreddato, il fluido geotermico è re-iniettato nel serbatoio di provenienza, insieme ai gas incondensabili portati a una pressione tale da renderli solubili nell’acqua geotermica, senza venire mai a contatto con l’esterno. Secondo Sorgenia l’impianto non comporterà alcuna emissione in atmosfera grazie alla totale reiniezione del fluido geotermico. Per il raffreddamento del ciclo verrà impiegata solo aria e non acqua.
Nelle previsioni del progetto, l’impianto sarà in grado di coprire il fabbisogno di oltre 32.000 famiglie, evitando le emissioni in atmosfera di 40.000 tonnellate annue di CO2. Durante il periodo di costruzione della centrale (4 anni) sono previsti fino a 40 lavoratori diretti l’anno, e fino a 80 considerando alberghi e ristoranti locali. L’insediamento in zona di attività produttive legate alla filiera del calore, secondo Sorgenia, potrebbe generare altri 70 posti di lavoro nell’area dell’Amiata.
Al progetto si era opposta la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, con l’effetto di riaprire il procedimento. Nel maggio scorso si è svolto il tentativo di medizione, fallito.
In Mugello sette pale eoliche alte 99 metri
Stessa storia nel caso dell’impianto eolico nel Mugello, autorizzato dalla Regione nel febbraio scorso, che prevede la realizzazione di sette aerogeneratori, dell’altezza di 99 metri, sul crinale del Monte Giogo, nei comuni di Vicchio e Dicomano (Firenze), destinati a produrre 80 milioni di Kwh l’anno. Agsm investirà 35 milioni di euro per la realizzazione. Il ricorso alla presidenza del Consiglio dei ministri contro l’impianto era stato presentato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Firenze.
Silvia Pieraccini