Il tavolo di crisi convocato oggi, 5 maggio, dalla Regione Toscana con Gilbarco e i sindacati non ha sortito effetti: l’azienda che realizza distributori e software per le stazioni di rifornimento carburanti “conferma la volontà di aprire velocemente la procedura di licenziamento collettivo”, riferisce la Cgil definendo la decisione “gravissima, un oltraggio a lavoratori e istituzioni”.
Nelle settimane scorse la multinazionale Gilbarco Veeder-Root aveva annunciato una riorganizzazione a livello internazionale che a Firenze comporterà una settantina di esuberi tra lavoratori diretti e interinali (su un organico di 167 dipendenti più 50 interinali).
Il mancato accordo al tavolo dell’unità di crisi regionale lascia “sorpreso e amareggiato” Valerio Fabiani, consigliere per il lavoro del presidente regionale Eugenio Giani, che in un comunicato afferma di aver chiesto all’azienda di aspettare dieci giorni per conoscere il piano industriale, ma di aver ricevuto un diniego. L’avvio della procedure di licenziamento collettivo – aggiunge Fabiani – ora esclude da qualunque percorso di tutela i 38 lavoratori interinali ai quali scadrà il contratto il 30 giugno.