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25 luglio 2025

Verso le elezioni: Giani e Tomasi ancora congelati, ma si pensa già alle liste

Manca un accordo a livello nazionale sull’election day: il governatore in carica non chiude, ma non sembra auspicarlo.

Leonardo Testai
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La data delle elezioni regionali in Toscana è ancora un giallo: la decisione delle Marche di anticipare il voto al 28-29 settembre rende più complesso mettere in campo un election day per tutte le altre regioni chiamate al rinnovo (insieme alla Toscana ci sono Veneto, Campania e Puglia, più la Valle d’Aosta che però non ha l’elezione diretta del governatore), per cui l’ipotesi del 12 ottobre rimane la più accreditata fra mille voci su uno slittamento di due settimane. E se pure sono ancora in attesa dell’ufficializzazione, ormai fra una precisazione e l’altra i due personaggi sotto i riflettori parlano decisamente già da candidati: alle elezioni Eugenio Giani e Alessandro Tomasi correranno l’uno contro l’altro, alla testa dei due principali schieramenti politici della Toscana.

Accade infatti che, presentando il resoconto di cinque anni di azioni della giunta per la digitalizzazione, Giani dica così: “Il mio obiettivo per i prossimi 5 anni è allargare al massimo la connettività”. E Tomasi, ospite della festa per il primo anno di eurodeputato del compagno di partito Francesco Torselli, dichiara che “le campagne elettorali non iniziano il mese prima, ma iniziano mesi prima, anni prima”, per cui “vado avanti come da un anno a questa parte girando, costruendo, parlando, creando legami, quindi la campagna elettorale è già iniziata da mesi”.

A caccia di energie civiche: liste per entrambi i duellanti?

Nemmeno il recente imbarazzo nei rapporti fra Pd e M5s, nato dopo le inchieste giudiziarie su Milano e sulle Marche, sembra poter fermare la nuova corsa di Giani. “Sempre più la mia disponibilità trova le condizioni perché possa svilupparsi”, nota il presidente uscente, che a fine mese – forse già il 29 luglio, data annunciata dal segretario regionale Pd Emiliano Fossi – potrebbe ricevere l’investitura. E con essa, il via libera a una sorta di super-lista Giani, con aggiunta di forze politiche centriste, Italia Viva in testa. “Naturalmente – ha precisato – io mi rimetterò al momento finale dell’ufficializzazione da parte della coalizione e, prima ancora, da parte della direzione del Partito Democratico”.

Alla lista civica pensa anche Tomasi, che non lo dice ancora così esplicitamente, probabilmente per non urtare le sensibilità dei partiti di centrodestra, ancora in attesa dell’input da Roma sul candidato – ma ai tavoli della capitale non c’è nome in ballo a parte quello del sindaco di Pistoia. “In giro per la Toscana c’è un mondo che ci vuol dare una mano, che è civico”, ha detto, sottolineando che “la lista civica è la forma con cui si concretizza alle elezioni”, ma allo stesso tempo “non lo identificherei soltanto con la lista civica, ma con una marea di persone, amici e amiche che ci vogliono dare una mano e che sono stufati di questo sistema, di questo non governo della Regione Toscana”.

Tomasi attacca su sanità e Pnrr…

Già, perché il giudizio di parifica del rendiconto 2024 prodotto dalla Corte dei Conti, con i suoi rilievi, spinge il sindaco di Pistoia all’attacco: “c’è un disequilibrio strutturale all’interno della sanità, le uscite sono più delle entrate: serve una task force e un impegno giornaliero, come fanno tutti i sindaci, nell’analizzare bene i costi, gli sprechi all’interno della sanità, i costi improduttivi, dall’efficientamento energetico ai procedimenti amministrativi, ai procedimenti sanitari che ci sono all’interno di questo vastissimo mondo che è complesso per risparmiare risorse, per togliere questo disavanzo, abbassare l’Irpef e soprattutto destinare quelle risorse che risparmiamo al curare la gente”.

Stesso discorso, secondo Tomasi, per i ritardi sui progetti del Pnrr: “Chi sta facendo il suo dovere – ha detto – sono sempre gli enti locali. Noi siamo a cantieri avviati con grandi difficoltà, con tutte le difficoltà che conosciamo, ma stiamo portando in fondo quei cantieri. E lo stesso c’è un campanello d’allarme che viene lanciato dalla Corte dei Conti, che non penso possa essere tacciata di voler entrare nell’agone politico. Ma non è il primo anno: ci sono dei deficit strutturali che loro evidenziano da 5 anni e qui si torna alla questione principale, qualcuno la vuol governare questa regione o no?”.

… e Giani corteggia ancora il M5s

Giani, dal canto suo, continua nella strategia di apertura a sinistra che in parte ha già messo in pratica da dopo l’avvento di Elly Schlein alla segreteria del Pd, e in parte è stata imposta dai vertici Dem: l’attuale giunta, sostiene, “ha bisogno di un impulso anche per un rinnovamento sul piano delle idee e dei programmi”, e per cominciare “sto costruendo quella proposta – ha spiegato – che, ho visto, è stata molto gradita sia da Avs sia da parte dei 5 Stelle, per quello che io chiamo il reddito di inserimento lavorativo, ovvero un reddito che può portare il cittadino, dopo che anche la cassa integrazione sia esaurita per cui si trova in disoccupazione, a formarsi per trovare un lavoro che nell’arco di poco tempo rigeneri le sue potenzialità, il suo reddito, il suo diritto al lavoro”.

Allo stesso modo, secondo il presidente uscente, “è importante l’approfondimento che stiamo facendo per l’acqua pubblica, rispondendo a un principio a cui io sento di dover corrispondere, anche perché votato in un referendum qualche anno fa dalla grande maggioranza dei cittadini, o tutte le problematiche di natura ambientale: pensiamo a costruire un ciclo dei rifiuti che faccia a meno dei termovalorizzatori vecchia maniera”.

L’ipotesi del listino bloccato agita qualche partito

Detto delle liste civiche da costruire, per il momento non è sicuro l’utilizzo del ‘listino bloccato’ da parte dei partiti, per accogliere candidati da eleggere prima di quelli scelti col voto di preferenza: se il sospetto, per quanto riguarda il Pd, è quello che venga utilizzato per fare largo a candidati dell’area Schlein, dalle parti della Lega si guarda al ruolo del generale Roberto Vannacci, nominato da Matteo Salvini responsabile della campagna elettorale del partito in Toscana. Vannacci punta a far eleggere consiglieri vicini alle sue posizioni: e il listino bloccato, già utilizzato nel 2020 per Giovanni Galli (eletto però anche nel collegio di Firenze), potrebbe essere uno strumento.

Già, ma quand’è che la Toscana andrà a elezioni? Giani rimane sulle sue posizioni in merito alla data. “Se non c’è la volontà di trovare un giorno intermedio, un election day, su cui avevo dato la disponibilità, per noi rimane la data del 12 ottobre che prevede un decreto del presidente della Regione, cioè il sottoscritto, da fare a cavallo di Ferragosto: quindi prenderemo la decisione definitiva allora, per ora l’orientamento è questo”.

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Leonardo Testai

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