21 maggio 2025

Logo t24Il quotidiano Economico Toscano
menu
cerca
Cerca
Impresa

20 maggio 2025

Prato, Il distretto tessile a Bruxelles per modificare le norme su ecodesign, Epr e passaporto digitale

Trasferta di amministratori, imprese e sindacati per sollecitare la revisione. Incontri e fiere per mostrare il ‘saper fare’.

Silvia Pieraccini
Featured image

Prato prova a far sentire la propria voce in Europa sul tema delle politiche per il tessile, rivendicando il fatto che è la voce di uno dei più importanti distretti esistenti, seppur acciaccato dalla congiuntura economica e dalla concorrenza internazionale, capitale mondiale del cardato riciclato. L’obiettivo è modificare alcune normative sulla sostenibilità, l’innovazione e l’economia circolare in discussione in questi mesi, che – così come sono state impostate – danneggerebbero il sistema industriale locale: Epr (responsabilità estesa del produttore), ecodesign e passaporto digitale.

Un percorso in quattro tappe da maggio a novembre

Comune, categorie economiche e sindacati, riuniti nel Tavolo del distretto, proveranno a raggiungere questo obiettivo attraverso un percorso in quattro tappe: un convegno (Prato Textile District Days, 27-28 maggio al Museo del Tessuto di Prato), nel quale sarà presentato anche il progetto europeo NetZero District di cui Prato è capofila; un incontro al Parlamento europeo (Prato Textile District: Identity, Innovation, Sustainability, 3 giugno a Bruxelles); la partecipazione con uno stand alla prima fiera europea sul riciclo tessile Textile Recycling Expo (4-5 giugno a Bruxelles); la partecipazione come espositore alla fiera della transizione ecologica Ecomondo (4-7 novembre, Rimini). “Anche se non possiamo modificare le dinamiche economiche globali – ha detto la sindaca di Prato, Ilaria Bugetti, presentando gli appuntamenti – possiamo decidere come intervenire per trasformare il modo di fare impresa. Del resto una crisi strutturale come questa ci ha messo di fronte a due strade: soccombere o provare a reinventarci. Noi abbiamo scelto la seconda”.

La responsabilità estesa del produttore (Epr): per chi vale?

L’Epr è la normativa europea con l’iter più avanzato, pensata per fare in modo che gli operatori della moda siano tenuti a gestirne il fine-vita, pagando una tassa per finanziare la raccolta e il trattamento degli abiti diventati “rifiuti”. Il problema che danneggia Prato è che il concetto di ‘produttore’ è stato circoscritto solo ai segmenti finali di confezionamento e commercializzazione, lasciando fuori chi non ha relazione diretta col consumatore, ma spesso possiede le competenze e le tecnologie che possono fare la differenza rispetto alla sostenibilità. 

Ecodesign e passaporto digitale, come aggiustare

Sull’ecodesign invece non c’è ancora un testo definitivo ma il rischio è che, anziché puntare su durabilità, presenza di fibre riciclate e riciclabili e aspetti sociali della catena di produzione, la normativa si focalizzi solo sulla durabilità (come emerge dagli atti tecnici che stanno circolando in Europa), e dunque sulle prestazioni che fanno durare di più il capo, senza valorizzare gli altri due. Infine sul passaporto digitale, la preoccupazione di Prato è che vengano inserite le informazioni che caratterizzano la sostenibilità del prodotto, come ad esempio il luogo di produzione (che alcuni Paesi invece non vogliono indicare), e che la norma non imponga troppi adempimenti alle piccole aziende della filiera. I capitoli sono aperti, ora Prato deve rimboccarsi le maniche e agire compatto.

Autore:

Silvia Pieraccini

Potrebbe interessarti anche

Articoli Correlati


Industria

20 maggio 2025

Fosber (macchine per cartone) avvia i lavori dello stabilimento da 50 milioni. Ma che fatica

Leggi tutto
Impresa

19 maggio 2025

Moda, l’empolese Hostage assume 53 lavoratori cinesi per garantire ai brand la trasparenza della filiera

Leggi tutto
Industria

16 maggio 2025

Piombino, più vicino l’accordo di programma con Metinvest: il 22 riunione al Mimit

Leggi tutto

Hai qualche consiglio?

Scrivi alla nostra redazione

Contattaci