L'hotel Helvetia e Bristol di Firenze, una delle proprietà 5 stelle del gruppo Starhotels
Il gruppo fiorentino Starhotels di proprietà di Elisabetta Fabri, che conta 30 hotel di cui cinque all’estero (Londra, Parigi e New York) con 4.200 camere, chiude il 2022 tornando ai livelli di fatturato pre-Covid: 241 milioni di euro (+1,7% sul 2019), quasi triplicato rispetto al 2021 quando i ricavi aggregati si erano fermati a 85 milioni di euro.
L’ebitda è cresciuto del 21% arrivando a 80 milioni
Ma rispetto al 2019 sono cambiati i risultati economici. La strada imboccata dal gruppo verso l’alto di gamma – invece che sul tradizionale segmento 4 stelle ha puntato sul più remunerativo 5 stelle – ha prodotto risultati importanti: il margine operativo lordo (ebitda, cioè l’utile prima di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti) nel 2022 ha raggiunto gli 80 milioni di euro – pari al 33% del fatturato – in crescita del 21% rispetto al 2019. “Tra i principali driver del cambio di passo del primo gruppo alberghiero italiano per fatturato – afferma un comunicato – è la tariffa media giornaliera (adr) che sale del 36% rispetto al 2021”. Il gruppo sottolinea il ritorno di mercati-chiave come quello americano, che torna ad essere il secondo più importante dopo l’Italia.
“Una crescita straordinaria”
“Una crescita straordinaria – la definisce Elisabetta Fabri, presidente e amministratore delegato di Starhotels – che rispecchia la reattività, l’ambizione, l’impegno e l’abilità del nostro team di affrontare e superare con successo le gravi difficoltà degli ultimi anni”. Per quest’anno Fabri si aspetta “una crescita ancor più energica che supporterà i nostri ambiziosi piani di sviluppo”.
Nei prossimi mesi – annuncia il gruppo alberghiero – saranno riposizionati verso l’alto alcuni alberghi già parte del portfolio e nel 2024 si concretizzeranno nuove aperture, tra cui lo storico hotel Gabrielli a Venezia che segna il debutto di Starhotels nella gestione di strutture di terzi (prese in affitto).
Silvia Pieraccini