Il gruppo chimico Solvay potenzia l’attività di riciclo dei residui generati dalla depurazione dei gas di scarico di industrie e impianti energetici, attraverso la soluzione (brevettata) a base di sodio chiamata Solvair, che è leader di mercato. L’impianto Solval dedicato a questa attività, situato sempre nel parco industriale di Rosignano Solvay (Livorno), impiega dieci persone e fornisce servizi a decine di clienti in Italia e all’estero: termovalorizzatori, centrali elettriche, impianti per la produzione di cemento, manifatture del vetro e navi mercantili, ai quali consente di eliminare più del 99% degli inquinanti rispettando le normative sulle emissioni atmosferiche.
La capacità produttiva di Solval aumenta del 30%
A partire da gennaio 2024 – annuncia un comunicato – l’impianto Solval aumenterà la capacità produttiva del 30% per rispondere alla crescente domanda di mercato della tecnologia Solvair. Non è stato reso noto l’investimento, né chiarito se ci saranno nuove assunzioni. L’operazione, spiega l’azienda, andrà nella direzione della sostenibilità: sia perché Solvair è stata riconosciuta come una soluzione ecologica, fin dal 2016, dalla World Alliance della Solar Impulse Foundation; sia perché la tecnologia applicata per i residui del trattamento fumi permette di produrre salamoia di sodio purificata, che Solvay utilizza – al posto della salamoia naturale – nel proprio stabilimento di produzione del carbonato di sodio di Rosignano.
Passo avanti nel percorso della circolarità
“Solval è un impianto attivo a Rosignano da 25 anni ed è all’avanguardia nel trattamento e nel
recupero di residui da produzioni industriali – afferma Nicolas Dugenetay, direttore dello stabilimento
di Rosignano – questo ampliamento della sua capacità, che valorizza il riciclo dei materiali, è un passo
avanti nel percorso per la circolarità. Gestiamo le nostre attività con una visione sostenibile di lungo
periodo, in sintonia con le strategie di sviluppo del territorio programmate dalle istituzioni.
Silvia Pieraccini