Tornano alla carica i Comuni toscani favorevoli a una ripubblicizzazione del servizio idrico, anche nell’orizzonte (traballante) della nuova Multiutility. “Non esistono ragioni normative o economiche che obblighino i Comuni a trovare un socio privato per la gestione del servizio idrico da parte di Publiacqua, che potrà tornare ad essere completamente pubblica anche in seno alla nuova Multiutility”, sostengono dodici sindaci di territori della Toscana centrale: per la precisione, dell’Ato 3 dell’Autorità idrica Toscana,
L’appello è stato lanciato dai primi cittadini di Sesto Fiorentino, Calenzano, Campi Bisenzio, Borgo San Lorenzo, Carmignano, Cantagallo, Castelfranco Piandiscò, Agliana, Rufina, Gambassi Terme, Vaiano e Vicchio. un appello rivolto tutti i Comuni della Conferenza territoriale Medio Valdarno: “Non procediamo verso una gara rischiosa e non necessaria, e diamo mandato di predisporre il riacquisto delle quote private di Publiacqua”.
“Bastano poche modifiche allo statuto di Alia”
Secondo quanto sostengono i sindaci, sarebbero sufficienti poche modifiche allo statuto di Alia, soprattutto in materia di controllo analogo, per consentire l’affidamento del servizio idrico in house a una Publiacqua interamente pubblica, mentre il riacquisto delle quote della società attualmente possedute da Acea potrebbe avvenire nelle more del piano di finanziamento da quasi un miliardo di euro annunciato da Alia Multiutility Toscana, dal momento che il valore delle azioni in mano al privato corrisponderebbe a circa un decimo di tale indebitamento. Con l’uscita dei privati, inoltre, verrebbe meno l’obbligo di distribuire dividendi che potrebbero così essere utilizzati per ripagare nel giro di alcuni esercizi l’investimento. (lt)