Palazzo Vecchio, sede del Comune di Firenze
Scelte precise, che vanno in una direzione chiara e senza mezze misure. “Vado ad annunciare la giunta con alcune premesse – annuncia Sara Funaro in pomeriggio da temperature record, dopo settimane di confronti e limature. In sala anche il segretario toscano del Pd Emiliano Fossi, il deputato Federico Gianassi e il consigliere regionale Andrea Vannucci – . Ho fatto una scelta di parità di genere: metà uomini e metà donne. Ci sono giovani alla prima esperienza e persone con forti bagagli nella politica e nelle professioni. Saranno una giunta e un’amministrazione con una connotazione molto al femminile: ci sono una sindaca donna e una vicesindaca donna, la mia portavoce sarà Francesca Padula, la direttrice del Comune Lucia Bartoli”. Sono scelte, ha precisato la sindaca Funaro, fatte per “fiducia, competenze e capacità perché penso che queste siano le prime caratteristiche che devono connotare le persone. La distribuzione della giunta e delle deleghe segue dunque questo criterio per iniziare da subito a lavorare per il meglio per la nostra città”.
Una squadra di dieci assessori, cinque donne e cinque uomini
Dieci gli assessori prescelti, cinque donne e cinque uomini. “Come sindaca tratterrò per me, soprattutto all’inizio per impostare il lavoro, le deleghe al bilancio, alle grandi opere, in particolar modo mi riferisco ad aeroporto, Tav e stadio, il decentramento, le relazioni e la cooperazione internazionale e il dialogo interreligioso un po’ anche per una connotazione mia personale per quella che è la mia storia di vita”. La vicesindaca arriva dal mondo del sindacato, o meglio della Cgil, sarà infatti Paola Galgani che avrà la delega all’ambiente, all’agricoltura urbana e tutela degli animali. Benedetta Albanese avrà la delega all’educazione, formazione professionale, cultura della memoria e della legalità e pari opportunità; Giovanni Bettarini cultura, partecipate, rapporti con il consiglio comunale e metropolitano e attuazione del programma. Caterina Biti avrà l’urbanistica, il decoro urbano e la toponomastica. A Dario Danti, per la lista Avs, andranno il lavoro, l’università e la ricerca, il patrimonio non abitativo con manutenzione e valorizzazione, partecipazione e beni comuni. Deleghe pesanti per Andrea Giorgio che avrà la mobilità e la viabilità, la tramvia, la transizione ecologica, sicurezza urbana, legalità e polizia municipale. La new entry Nicola Paolesu avrà la delega al welfare, all’accoglienza, integrazione e casa. A Letizia Perini lo sport, le politiche giovanili e le tradizioni popolari. Per Laura Sparavigna l’organizzazione del personale, l’efficienza amministrativa, l’anagrafe, la protezione civile, i servizi informativi, le smart cities, l’innovazione e l’intelligenza artificiale. Jacopo Vicini avrà lo sviluppo economico, il turismo, le fiere e i congressi.
Tra gli assessori anche il pronipote di Antonio Gramsci
“Come potete vedere – spiega la sindaca Funaro – ci sono persone che hanno già avuto esperienza come assessori, altri con esperienza politica e amministrativa, una persona che viene dalla società civile e nuovi assessori che sono alla loro prima volta. La scelta, anche per chi ha amministrato in precedenza, è stata quella di innovare e di fare in modo che potessero sperimentarsi e cimentarsi in deleghe differenti perché, per le caratteristiche che hanno, potranno dare in assoluto il massimo di sé essendo persone competenti, capaci e appassionate”. “Paola Galgani – continua Funaro – ha avuto esperienza politica all’interno di consigli comunali e nella Cgil. E’ una donna con un grande bagaglio e una visione e con lei ho avuto il piacere di avere rapporti nei miei anni da assessora che mi ha portato a stimarla, rispettarla ed averne fiducia. Benedetta Albanese è stata consigliera comunale e assessora e ha sempre avuto una vera passione per le questioni legate all’educazione. Lo ha fatto con la formazione professionale, sulle pari opportunità e su tanti altri temi. E’ avvocata e ha un’esperienza politica e amministrativa di lungo corso. Anche con lei ho un rapporto di rispetto, di fiducia e di stima. Giovanni Bettarini è un uomo con cui ho costruito un percorso importante in questi lunghi dieci anni. Oltre ad aver svolto il ruolo di assessore e di capo di gabinetto sappiamo che ha sempre avuto una vera passione per la musica e la cultura, da tempo amministra e sa avere una visione per questa città perché la cultura è una delle deleghe sulle quali dobbiamo avere un’attenzione forte così come forte deve essere il nostro rapporto con gli operatori culturali. Caterina Biti è stata presidente del consiglio comunale e senatrice, ci unisce un lungo rapporto. Dario Danti è persona con cui ho avuto il piacere di stringere una relazione in questi lunghi mesi di campagna elettorale e si è subito instaurato un rapporto di leale e proficua collaborazione, è una persona che stimo, con lui ho stretto un legame personale oltre che politico. Come sapete Dario Danti ha 47 anni, è insegnante di storia e filosofia, ex assessore alla cultura a Pisa e Volterra e segretario regionale di Sinistra Italiana”. Una storia particolare è quella del volto nuovo della neogiunta: Nicola Paolesu ha 51 anni, è psicologo psicoterapeuta, ed ha una storia familiare affascinante, essendo pronipote di Antonio Gramsci. “E’ una persona con cui ho un rapporto ormai da più di vent’anni – spiega la sindaca di Firenze -. Lavora dal 2003 nell’ambito dei servizi per il contrasto alle povertà, nei percorsi di inclusione attiva, di accesso e cura per le persone vulnerabili e ha lavorato sia in ambito comunale sia all’interno dell’Azienda sanitaria fiorentina e anche con Montedomini. Ha un’esperienza pluridecennale in tutte le sfaccettature del sociale, dalla marginalità agli anziani, ai disabili ed è persona con grandi capacità di ascolto e amministrative e con la giusta sensibilità politica che gli permetterà di gestire deleghe che in questo momento storico sono molto complesse. Nota di colore, fu lui a rispondere a Eike Schmidt quando andò sotto il murales di Gramsci perché lui è il pronipote di Gramsci”.
“Punto sui giovani perché credo nelle loro potenzialità”
Funaro continua la descrizione della sua squadra soffermandosi su Andrea Giorgio “non ha bisogno di presentazioni – dice -, con lui ho costruito un rapporto personale che si è rafforzato in questi anni in giunta. Mi ha dato una mano importante durante la campagna elettorale per seguire tutto il programma, sia per elaborarlo sia per andarlo a concludere e, al di là di quello che è il suo curriculum dalle istituzioni europee a quelle nazionali, ha sviluppato una capacità politica e amministrativa che gli permette di seguire deleghe complesse che hanno bisogno di un lavoro molto attento e quotidiano di grande importanza”. Un occhio poi ai “ragazzi” della giunta. “Letizia Perini è una giovane e molto in gamba che si è distinta per le sue capacità politiche, di organizzazione e di ascolto nei suoi anni in Palazzo Vecchio. Anche Laura Sparavigna è una ragazza che ha avuto esperienze nel nostro consiglio comunale e ha lavorato bene come presidente di commissione. E’ stata nominata tra le dieci donne dell’anno per la battaglia contro la tampon tax. Jacopo Vicini ha 38 anni, dal 2009 ad oggi ha lavorato in Palazzo Vecchio, ha capacità di risoluzione dei problemi, può realmente essere un valore aggiunto. Ho scelto giovani che so possano fare strada. Ringrazio gli assessori che faranno parte della mia giunta e coloro che mi sono stati vicini in questa scelta. E’ stato un lavoro di squadra fatto con intensità. La giunta si metterà subito al lavoro a partire dalla questione degli affitti turistici e su questioni programmatiche che possano impostare il lavoro dei prossimi anni. Ho sempre detto che non avrei mai voluto essere una donna sola al comando. Lo sono stata per tre settimane ma questo è servito a mettere insieme un gruppo che porterà un valore aggiunto a Firenze”.
“Presidente del Consiglio e capogruppo si discutono insieme”
A chi le ha chiesto se Luca Milani e Cosimo Guccione fossero le indicazioni della maggioranza per i ruoli di presidente del Consiglio comunale e di capogruppo dem nell’assemblea cittadina, la sindaca ha risposto: “Sono due persone di grandissimo valore, sono questioni che si discutono in gruppo”. E sulla richiesta dei consiglieri di opposizione di nominare qualcuno all’interno della minoranza come presidente del Consiglio comunale, ha commentato: “è una richiesta singolare quando c’è una maggioranza all’interno di un Comune”. “Bisogna lavorare in armonia e in squadra – ha concluso la sindaca -, è quello che chiedo ai miei assessori e l’altra cosa che chiedo è grande presenza sul territorio, capacità di ascolto e di risoluzione dei problemi con i cittadini che hanno bisogno di essere ascoltati, di confrontarsi e di ricevere risposte”.
Silvia Gigli