Era terza l’anno scorso, ma nel 2023 Firenze scende al sesto posto nella graduatoria finale della Qualità della vita del Sole 24 Ore, 34esima edizione di un grande lavoro statistico che va a cogliere i divari nelle condizioni di vita, nei servizi e nelle opportunità offerte, e che certifica l’allargamento del gap tra i primi, tutte città del Nord a parte Firenze (Udine, Bologna e Trento sono le prime tre), e gli ultimi, tutti al Sud (Napoli, Caltanissetta e Foggia chiudono l’elenco). Le classifiche complete – frutto dei punteggi accumulati in sei gruppi di indicatori: ricchezza e consumi; affari e lavoro; demografia, società e salute; ambiente e servizi; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero – sono sul Sole 24 Ore in edicola oggi, 4 dicembre.
Nove province toscane perdono posizioni, solo Prato cresce
Guardando alle province toscane, anche quest’anno c’è poco da sorridere. Dopo Firenze, in classifica arriva Pisa al 21esimo posto (perde 11 posizioni rispetto all’anno scorso); poi Siena al 30esimo posto (perde 26 posizioni) e Prato al 31esimo (guadagna 14 posizioni); Arezzo al 45esimo posto (perde otto posizioni). Per trovare gli altri capoluoghi di provincia toscani occorre guardare oltre la metà della classifica delle 107 province: Lucca è al 63esimo posto (perde 16 posizioni); Pistoia al 64esimo (come l’anno scorso); Livorno al 66esimo (perde 14 posizioni); Massa-Carrara al 72esimo posto (perde 12 posizioni); Grosseto è il fanalino di coda al 74esimo posto (perde 17 posizioni). La proverbiale qualità della vita toscana, ancora una volta, non sembra rilevare nelle classifiche con indicatori ufficiali.
Prato contiene il gender gap
In pratica tutte le dieci province toscane, eccetto Prato, arretrano nell’ultimo anno. A premiare la capitale del tessile è la minor differenza di retribuzioni tra uomo e donna nel settore privato – in media è pari al 31% della retribuzione di un uomo, a Prato è al 20,9% – e, come ogni anno, il dinamismo imprenditoriale alimentato dalle imprese cinesi, problema irrisolto negli aspetti di legalità e giustizia: Prato è prima in classifica per imprese straniere registrate (ogni 100 registrate, 32,9 imprese sono straniere, contro una media italiana del 3,5) ed è ultima in classifica (107esimo posto) per quantità di cessazioni: 6,44 ogni 100 imprese registrate, contro una media italiana di 4,49, legata anche in questo caso al fenomeno apri-e-chiudi delle imprese cinesi che cercano di sfuggire al fisco.
A Firenze una casa in affitto costa l’84% dello stipendio
Firenze sconta gli alti costi delle case (il prezzo medio di vendita per alloggi nuovi di 100 metri quadrati nella zona semicentrale del capoluogo è 4.700 euro al mq, terzo posto in Italia dietro Milano e Roma) e gli alti canoni di locazione (100 mq in zona semicentrale hanno un’incidenza dell’83,7% sul reddito dichiarato, posizione seconda solo a Venezia; l’incidenza sul reddito di un affitto è minore a Roma e a Milano).
Silvia Pieraccini