Firenze è pronta ad essere “invasa” di prodotti agroalimentari di alta qualità grazie al salone Pitti Taste (17esima edizione in programma alla Fortezza da Basso dal 3 al 5 febbraio) e al cartellone ‘Fuori di Taste’ che prevede una cinquantina di eventi legati al cibo sparsi in città. Arrivata ad avere 660 produttori-espositori da tutta Italia – dalla pasta ai condimenti, dall’olio ai formaggi, dai dolci agli spirits, dalle tisane al cioccolato – la fiera sta cambiando, anno dopo anno, la propria natura: si riduce l’apertura al pubblico (sabato e domenica dalle 14.30 alle 18.30, lunedì tutto il giorno), si amplia quella riservata ai professionisti e operatori del settore (9.30-18.30 tutti e tre i giorni).
L’Ice ha invitato a Firenze distributori e importatori
E’ il percorso di avvicinamento alla formula più fedele a Pitti Immagine, quella della fiera business dal respiro internazionale come Pitti Uomo, Pitti Bimbo o Pitti Filati. “L’Ice sta finanziando piani di ospitalità importanti dedicati a distributori, importatori, department store e singoli negozianti – ha spiegato presentando la manifestazione a Firenze l’amministratore delegato di Pitti Immagine, Raffaello Napoleone -. Non vogliamo fare concorrenza alle grandi fiere del cibo, ma vogliamo avvicinare i nostri espositori ai grandi mercati internazionali”. La differenza con gli altri saloni italiani è legata alla selezione dei produttori, assicurano gli organizzatori: si tratta di piccole aziende artigianali, o anche di medie aziende più strutturate che però qui presentano etichette premium destinate ai canali distributivi più alti. Nell’edizione dell’anno scorso ci furono più di 10mila visitatori, di cui seimila compratori (tra questi 600 provenienti da 50 Paesi esteri).
Aziende toscane alla ribalta
Tra gli espositori del Taste ci sono molte aziende toscane come La Via del Te’, che presenta una collezione di tè ispirata ai giardini segreti; la maremmana Il Bottaccio, che accanto all’olio presenta le novità della pappa al pomodoro e della ribollita in vasetto; la chiantigiana Pieve di Campoli, che produce olio, vini e vinsanto; Stefania Calugi Tartufi della Valdelsa, che presenta il tartufo in versione dolce e classica, trasformato in crema bianca; l’Antica Macelleria Falorni di Greve in Chianti che presenta la storica pancetta arrotolata stagionata per 300 giorni; Savini Tartufi di Forcoli (Pisa) con tutti i suoi prodotti al tartufo.
Silvia Pieraccini