La nave rigassificatrice Golar Tundra ormeggiata a Piombino
Compiuto, senza intoppi, il primo passo – cioè l’arrivo e l’ormeggio della nave rigassificatrice Golar Tundra nel porto di Piombino – ora la società Snam, che l’ha comprata su indicazione del Governo Draghi per far fronte al taglio delle forniture di gas da parte della Russia, si concentra sul secondo step, la sua messa in funzione. Della futura operatività hanno parlato lunedì 20 marzo, proprio a Piombino, il direttore generale di Snam rete Gas, Massimo Derchi; l’amministratore delegato di Snam Fsru Italia (la divisione che si occupa delle unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione), Elio Ruggeri; e il commissario straordinario per il rigassificatore di Piombino Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana: tutti e tre venuti a “celebrare” l’arrivo della nave che riporterà allo stato gassoso cinque miliardi di metri cubi di gas all’anno, contribuendo così per il 6,5% del fabbisogno italiano.
Test di prova a fine aprile, funzionamento da metà maggio
La nave, lunga 293 metri e larga 47, ora attende il primo carico di gas liquido che arriverà (di notte) su speciali navi metaniere e sarà acquistato direttamente da Snam (l’asta da 170mila metri cubi scadrà il 28 marzo): servirà per fare i test di prova dell’impianto di rigassificazione, previsti alla fine di aprile. A metà maggio, secondo quanto confermato da Derchi e Ruggeri, comincerà poi l’attività vera e propria. Prima però la società leader nel trasporto e stoccaggio di gas dovrà concludere l’asta per assegnare la capacità di rigassificazione dei prossimi 20 anni: si tratta di 43 slot da 170mila metri cubi per i quali sono state appena state presentate dagli shipper le buste con le offerte, che saranno aperte nei prossimi giorni. Tra i candidati dovrebbero esserci i grandi operatori italiani di gas, da Eni a Edison, da Enel a A2A, ma anche i grandi operatori internazionali come Bp, Total, Exxon, Trafigura.
In ballo il ricorso al Tar del sindaco di Piombino
Le polemiche sul rigassificatore di ambientalisti e comitati sembrano essersi in parte smontate, anche se il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari (Fratelli d’Italia), da sempre contrario all’impianto per i paventati rischi per la cittadinanza, confida ancora nel ricorso al Tar che ha presentato (l’udienza di merito si terrà il 5 luglio). Pur non facendosi vedere al porto, Ferrari ha ribadito in un comunicato che l’entrata in funzione del rigassificatore non potrà avvenire per la mancanza di alcune autorizzazioni, e ha polemizzato a distanza con Giani sugli effetti possibili della giustizia amministrativa.
Scontro sugli effetti dell’eventuale accoglimento del ricorso al Tar
Sul primo punto Snam non sembra preoccuparsi: “Il procedimento di autorizzazione integrata ambientale (Aia) è alla battute conclusive – ha spiegato Derchi – e aspettiamo il decreto prima della messa in esercizio della nave. Il 7 marzo inoltre abbiamo depositato il rapporto di sicurezza finale, e anche in questo caso aspettiamo l’autorizzazione definitiva”. Sul ricorso al Tar, invece, è scontro: Giani ha sottolineato che, in caso di accoglimento, “la nave sarà già in funzione e quindi continuerà ad andare”, mentre il sindaco Ferrari ha precisato che “se il tribunale deciderà di accoglierlo, la Golar Tundra dovrà disormeggiare e andarsene dalla nostra città”.
Olt ora può rigassificare 5 miliardi di metri cubi di gas
Da definire col Governo restano poi le compensazioni per Piombino e la Val di Cornia, promesse da Giani: tra queste gli sconti in bolletta per i residenti della zona. “Questa è la nave della libertà – ha sottolineato il commissario – perché rigassificherà cinque miliardi di metri cubi di gas senza dipendere da alcun Paese. Adesso aspettiamo il tavolo del Governo per discutere delle compensazioni”. Altri cinque miliardi di metri cubi arriveranno dal rigassificatore offshore Olt che si trova al largo della costa di Livorno: il Governo infatti ha appena varato il decreto che innalza la capacità dell’impianto oggi fissata a 3,75 miliardi di metri cubi.
Altri tre mesi a Snam per indicare la collocazione definitiva della nave in mare aperto
Infine, la collocazione definitiva della Golar Tundra dopo i tre mesi di permanenza nel porto di Piombino, previsti nell’autorizzazione per evitare disagi troppo pesanti alla popolazione: Giani ha concesso a Snam altri tre mesi – dal 24 marzo al 26 giugno – per indicare il luogo offshore in cui la nave sarà portata.
Silvia Pieraccini