Dopo gli appelli arriva infine la prima decisione. La commissione Ambiente e territorio del Consiglio regionale della Toscana ha approvato a maggioranza il piano regionale dei rifiuti. L’atto è stato licenziato con il voto contrario di Fdi e con la Lega che non ha partecipato al voto uscendo dall’aula. ll piano sarà quindi all’ordine del giorno della prossima seduta dell’assemblea, in programma mercoledì 27 settembre.
Gli appelli di imprenditori e sindacati
E’ un primo importante passo per l’approvazione del piano dei rifiuti la cui assenza aveva messo in grave difficoltà soprattutto le imprese piccole e grandi. Per primo, il presidente di Confindustria Toscana, aveva detto chiaro e tondo un paio di giorni fa che così non si poteva più andare avanti. Seguito a ruota dal segretario regionale della Cgil: “Sarebbe un peccato per la Cgil Toscana dilazionare ulteriormente l’approvazione del provvedimento, condividendo in tal senso le preoccupazioni espresse in queste ore anche dal mondo delle imprese e non solo. Si approvi il provvedimento quanto prima per una gestione regionalmente condivisa del settore per garantire sostenibilità ambientale, sicurezza, costi ridotti, servizi efficienti per i cittadini e il sistema delle imprese e migliori condizioni per i lavoratori del settore”.
Sulla strada verso un’economia circolare di recupero
“Nonostante del Piano Rifiuti si sappia poco, quasi fosse coperto da Segreto di Stato, invitiamo il sistema politico a superare in merito ogni dissidio, interno ed esterno ai singoli partiti, e procedere rapidamente alla sua adozione per poter passare alla fase delle osservazioni, con le quali tutti i soggetti interessati potranno formalmente esprimersi e contribuire a migliorare ulteriormente lo strumento. Le imprese hanno bisogno di rapidità nei processi decisionali pena la perdita di competitività, hanno bisogno di un Piano dei Rifiuti definito e definitivo, una volta per tutte adeguato alle esigenze della nostra Regione. Abbiamo a più riprese interloquito con la Regione Toscana sull’economia circolare di recupero e riciclo su cui il Piano dovrebbe fondarsi: la riteniamo uno strumento del quale cittadini e imprese hanno bisogno per poter avere la certezza che i propri scarti siano gestiti in maniera sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico. Certo è che l’economia circolare può essere solo una parte del Piano: resta infatti da capire che fine farà il resto del conferimento al netto della differenziazione. Al di là della tipologia d’impianto verso cui mirare, chiediamo che il nuovo piano preveda costi minori per imprese e cittadini, che il trattamento resti sul nostro territorio, senza “rifiuti viaggianti” afferma Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze metropolitana.
La soddisfazione del presidente Giani
“Il passaggio in commissione” del piano dei rifiuti “è molto importante. L’approvazione è una notizia di significato per il governo della Toscana – ha detto Eugenio Giani -. Il piano dei rifiuti consente di fissare dimensionamenti, tecnologie e prospettive di una Toscana che riduce le discariche per creare opportunità legate alla raccolta differenziata e vedono in questo momento 18 proposte che possono avere una loro avvalorazione con l’approvazione del piano”. Rispondendo a chi gli chiedeva se il piano sarà approvato nel prossimo Consiglio regionale, Giani ha detto: “Spero proprio di sì”.
“Ci auguriamo una rapida approvazione di un piano atteso da anni”. Ha commentato dal canto suo Andrea Giorgio, assessore all’economia circolare del Comune di Firenze, proprio a proposito del Piano Rifiuti della Regione Toscana approvato oggi in commissione Ambiente e territorio del Consiglio regionale, e atteso in aula per il 27 settembre. “Noi siamo ancora lavorando con il piano passato, che è completamente stato ridefinito dalla realtà”, ha detto Giorgio. “Ci aspettiamo che il nuovo piano ci porti con rapidità verso gli obiettivi – ha osservato -, che sono da un lato incrementare il riuso e il riciclo, diminuire i rifiuti, aumentare la raccolta differenziata; e dall’altro avere un sistema che non ci faccia mandare i nostri rifiuti prevalentemente in discarica, ma che ci permetta di realizzare tutti gli impianti”.
Silvia Gigli