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15 maggio 2025

Per performance portuali Livorno è la migliore in Italia

Lo spiega il direttore di Uniontrasporti in un suo intervento in cui analizza anche le altre province toscane.

Il direttore di Uniontrasporti, Antonello Fontanili.

Il direttore di Uniontrasporti, Antonello Fontanili.

di Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti

C’è una provincia in Toscana che eccelle a livello nazionale per la dotazione e le performance del suo sistema infrastrutturale: è quella di Livorno. Lo spieghiamo noi di Uniontrasporti, società del sistema camerale italiano, attraverso un monitoraggio e un’analisi attenta della rete infrastrutturale su tutto il territorio nazionale, provincia per provincia, che porta ad una valutazione sintetica in KPI (Key Performance Indicator): la summa di 130 indicatori suddivisi in 4 cluster tematici (contesto, dotazione, funzionalità e strategia) relativi a 5 modalità di trasporto (auto, treno, nave, aereo, logistica). E Livorno risulta al primo posto in Italia per dotazione e performance portuali e al primo posto in Toscana, e al 18° in Italia, per gli stessi indicatori relativi al complesso delle sue infrastrutture di mobilità e logistica, appunto strade, autostrade, ferrovie, porti, aeroporti, interporti e centri logistici. In questa speciale graduatoria è seguita dalla provincia di Firenze (ventesima nel ranking nazionale) e da quelle di Pisa e Pistoia.  

Occorre sapere che il porto di Livorno movimenta i due terzi di tutte le merci trasportate via mare in Toscana, insieme a Piombino supera l’82% e sfiora il 90% con i porti dell’isola d’Elba. La provincia livornese vanta un sistema portuale che eccelle per dotazione, organizzazione, relazione con le altre infrastrutture e il contesto economico-produttivo territoriale, nonché per le sue performance di esercizio. Fatta infatti 100 la media nazionale delle KPI, Livorno primeggia sul fronte portuale con una valutazione di 382,1.

I dati dell’analisi condotta da Uniontrasporti sulle città toscane. Fonte Uniontrasporti.

Firenze, che per ovvi motivi non può competere con Livorno sulle infrastrutture portuali, è invece al primo posto nel ranking regionale relativo alle infrastrutture stradali, ferroviarie (5° in Italia) e aeroportuali, punteggi che gli valgono il secondo posto in Toscana nel ranking di sintesi.

La graduatoria toscana delle migliori performance infrastrutturali, fatta sempre 100 la media nazionale, vede prima Livorno con 126,7, seguita da Firenze (125,9), Pisa (124,1), Pistoia (118,1), Prato (118,0). Fanalino di coda regionale, ma anche agli ultimi posti a livello nazionale (99°) la provincia di Grosseto, con una valutazione sintetica di 55,5. Lo stesso indicatore di sintesi su scala regionale vede la Toscana leggermente al di sopra della media nazionale (101,4 vs 100,0), un risultato che non può certo soddisfare le esigenze di un territorio con diverse imprese di livello internazionale e con località turistiche di richiamo mondiale.

E proprio per questo, in Toscana come in altre Regioni, Uniontrasporti non si limita ad analizzare e valutare la dotazione e le prestazioni delle infrastrutture territoriali ma conduce ormai da anni anche un confronto, insieme a Unioncamere e alle singole Camere di Commercio, con le realtà industriali e produttive locali per capire quali siano, a loro giudizio, gli interventi prioritari per migliorare la competitività e l’attrattività dei loro territori. Un costante confronto con i territori e i loro sistemi economici poi sintetizzato in Libri Bianchi regionali, peraltro oggetto proprio in queste settimane di un aggiornamento, utili a generare un proficuo confronto con le amministrazioni nazionali e locali per l’allocazione e la pianificazione degli investimenti infrastrutturali. 

Nello specifico caso di Livorno, le richieste per migliorare le prestazioni e le potenzialità del suo sistema portuale sono quelle di portare a compimento la cosiddetta Darsena Europa, con tre km di banchine, due terminal e un ingresso portuale con un fondale di 20 metri. Insieme a questa, sono ritenuti prioritari lo scavalco ferroviario della linea tirrenica, con un viadotto di 360 metri, il collegamento sempre ferroviario con l’interporto di Guasticce e una connessione diretta alla linea verso Firenze, bypassando la stazione di Pisa e creando quindi un diretto collegamento con il corridoio transeuropeo Scan-Med. In sintesi, si tratta di richieste che, oltre a consentire l’accessibilità ferroviaria diretta al porto di mega-container e semirimorchi, vanno nella direzione di una sempre più efficace intermodalità e sostenibilità, sia economica sia ambientale, della logistica e del trasporto delle merci.

La Toscana, nel suo insieme, ha bisogno anche d’altro, viene da pensare – una per tutte – alla realizzazione del sottoattraversamento di Firenze della linea AV e della nuova stazione di Belfiore, opere che libererebbero binari in superficie consentendo di intensificare e regolarizzare il trasporto ferroviario regionale. Ma sarà il prossimo Libro Bianco toscano di Uniontrasporti a raccogliere, anche qui provincia per provincia, le esigenze e le priorità dei vari sistemi economici, produttivi e turistici territoriali.

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