In attesa di soluzioni strutturali per la laguna, il Comune di Orbetello accelera sulla trasformazione dell’approdo di Talamone in porto turistico vero e proprio: l’amministrazione ha accolto l’istanza – e il progetto – trasmessa dalla Società Porto Turistico Talamone Srl formata da imprenditori locali, e ha aperto il periodo di 90 giorni per osservazioni e proposte alternative da parte di potenziali concorrenti della società citata. Si tratta di un affare da oltre 40 milioni di euro, secondo il piano finanziario di prefattibilità commissionato nei mesi scorsi dal Comune.
L’accelerazione del Comune di Orbetello è arrivata dopo che la prima istanza della società relativa al Porto di Talamone, presentata a novembre 2023, non era stata accolta. “Non veniva presa in considerazione – afferma l’amministrazione – l’esigenza, cristallizzata nelle norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore Portuale, che la governance del processo di realizzazione del Porto di Talamone restasse in capo all’amministrazione comunale”. Da lì il ricorso al Tar, e un confronto fra le parti, da cui “è emersa la disponibilità della società – dichiara il Comune – ad integrare l’istanza mediante la previsione di una maggiore valorizzazione del ruolo del Comune, superando di fatto le difficoltà riscontrate in fase di rigetto della domanda presentata a novembre. L’istanza integrata è stata, quindi, accolta a luglio dall’amministrazione che ha dato mandato agli Uffici di avviare l’iter per la sua pubblicazione”.
Uno sguardo allo sviluppo della nautica
Gli obiettivi dell’amministrazione sono quelli enunciati già a settembre 2020, in occasione dell’approvazione del nuovo Piano Regolatore del Porto di Talamone. L’obiettivo generale è quello di “riqualificare l’approdo di Talamone – si legge nella delibera di quattro anni fa – trasformandolo in porto turistico secondo quanto indicato dal Masterplan ‘La Rete dei porti toscani’, in continuità con gli strumenti di pianificazione sovraordinati, senza aumentare il numero di posti barca disponibili e mantenendo quanto più possibile inalterato lo stato dei luoghi; al tempo stesso, razionalizzando le funzioni portuali, dando spazi adeguati a quelle suscettibili di sviluppo (cantieristica nautica e sport del mare) e migliorando le condizioni di sicurezza complessive dell’infrastruttura”.
In tutto questo “la riorganizzazione delle funzioni – si legge ancora – la dotazione di servizi, il miglioramento della viabilità e la creazione di spazi dedicati alla fruizione turistica, i quali comporteranno la riqualificazione del luogo per costituire un’attrattiva per i turisti da un lato, dall’altro contribuirà a migliorare la qualità di vita della comunità stessa”. E dunque il Comune esprime oggi “soddisfazione per l’avvio dell’operazione relativa al Porto Turistico di Talamone nell’ottica di sviluppo dei servizi, tutela dell’ambiente e del centro abitato, che tornerà così ad avere un ruolo centrale per la nautica da diporto”.
Il Comitato protesta: “Rischio speculazione”
Per nulla soddisfatto è invece il Comitato Salviamo Talamone, che paventa il rischio di una speculazione sulle 18 concessioni oggi rilasciate a vari soggetti, tra cui piccole imprese private e associazioni sportive dilettantistiche. “Quelle concessioni scadono il prossimo 31 dicembre – osserva il Comitato – e il sindaco di Orbetello, da gennaio 2025, potrebbe dirottarle in blocco sulla Srl. Sarebbe la gallina dalle uova d’oro, perché le licenze demaniali marittime potrebbero essere riaffittate dalla nuova srl, magari agli attuali titolari, a prezzi pari un multiplo di quelli odierni”.
Peraltro, lamenta il Comitato “un piano così ampio inoltre corre il rischio di dare il via a un cantiere che verrebbe completato non prima di 7-8 anni, mettendo a repentaglio 600 posti barca esistenti, usati da villeggianti e residenti, con consequenziali danni economici a tutto il paese. Occorre altresì interrogarsi sulle reali ragioni che spingono il Comune di Orbetello ad avventurarsi in questo ambito, tenuto conto che, a distanza di pochi chilometri, sono sotto gli occhi di tutti due precedenti non positivi: uno è quello del porto di Cala Galera (a Sud di Talamone, nel Comune di Monte Argentario); l’altro, a Nord, è quello di Marina di Grosseto”.
Leonardo Testai