La vigna Michelangelo appena impiantata
Dopo Torino, Venezia, Siena, Milano e Palermo, anche Firenze “conquista” la sua prima vigna urbana. Sta sorgendo a due passi dal piazzale Michelangelo, con vista mozzafiato sui monumenti della città, nei terreni che circondano la villa di Maria Fittipaldi Menarini, proprietaria con le figlie Carlotta, Giulia, Serena e Valentina della tenuta vinicola ‘Donne Fittipaldi’ a Bolgheri. Saranno gli stessi consulenti di Bolgheri – l’agronomo Stefano Bartolomei e l’enologo Emiliano Falsini – che si occuperanno della vigna fiorentina, battezzata Michelangelo e formata da 700 piante – appena messe a dimora – delle varietà Sangiovese, Canaiolo, Foglia tonda, Pugnitello e Colorino del Val d’Arno, scelte tra quelle toscane più tradizionali. La prima vendemmia è prevista nel 2027 e le bottiglie saranno vendute all’asta con finalità benefiche.
Impianto ad alberello per dar vita a un vigneto-giardino
Per l’impianto delle viti è stata scelta la coltivazione ad alberello, compatibile con la pendenza del terreno, che prevede l’appoggio di ogni singola pianta su un paletto in legno, e che richiederà una lavorazione solo manuale. “Si tratta di un vigneto-giardino – spiegano Bartolomei e Falsini – che sarà integrato con l’ambiente circostante per mantenere inalterate le caratteristiche del paesaggio”. Il primo vigneto urbano di Firenze, in uno dei punti più suggestivi della città, andrà a “recuperare” la viticoltura da sempre presente nella zona, dove il vino ha rappresentato, e rappresenta, un importante fattore economico.
Progetto ambientale e benefico
“In realtà una vigna qui c’è sempre stata – spiega Maria Fittipaldi Menarini – tanto che da piccola io in settembre, al ritorno dal mare, coglievo i grappoli. Farla rivivere è dare un segno di continuità a questa casa, tanto amata da mio padre”. Essere diventata imprenditrice del vino a Bolgheri è stato fondamentale per ridare vita alla vigna di Firenze con una accezione nuova. “Il progetto non è solo viticolo – spiegano i protagonisti – ma anche ambientale: creare un’isola verde in città, esaltando la biodiversità e contribuendo alla sostenibilità”. La finalità benefica farà il resto.
Silvia Pieraccini