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Industria

31 maggio 2024

Nove milioni per il nuovo hub di ricerca di bioMérieux (e assunzioni)

A Bagno a Ripoli la multinazionale rafforza la produzione di strumenti diagnostici per far fronte all’antibiotico-resistenza.

Leonardo Testai
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Tempi rispettati per il potenziamento di bioMérieux a Bagno a Ripoli: la multinazionale della diagnostica ha presentato il nuovo centro di ricerca e sviluppo, inaugurato con un investimento di 9 milioni di euro, annunciando anche nuove assunzioni – una trentina – per l’insediamento attivo dal 1987. “I profili che cerchiamo sono ingegneri, tecnici elettronici e meccanici”, spiega Pascal Quinodon, direttore della sede.

“BioMérieux impiega, a oggi, 310 persone – spiega Stathis Chorianopoulos, vicepresidente e direttore generale di Adriatic bioMérieux Italia – e grazie a questo investimento si prevede un incremento del 10% circa dei collaboratori, grazie ad una riorganizzazione interna delle linee produttive e degli spazi di ricerca e sviluppo, che potranno avvalersi della strumentazione più all’avanguardia”.

L’obiettivo del nuovo hub di bioMérieux è quello di mettere a punto nuove soluzioni diagnostiche in grado di contrastare l’emergenza ‘supermicrobi’, causata dagli agenti patogeni resistenti agli antibiotici: a Bagno a Ripoli già oggi prendono vita strumenti capaci di analizzare campioni umani per individuare con precisione e rapidità batteri, muffe e funghi, in modo da offrire al personale medico la possibilità di utilizzare i farmaci più adatti. BioMérieux prevede anche di portare nello stabilimento fiorentino la produzione del Vitek Ms Prime, un sistema di diagnostica di ultima generazione basato sulla spettrometria di massa che consente di individuare rapidamente le specie microbiche presenti in un campione biologico.

Un nuovo hub moderno e sostenibile

Il complesso è dotato di una camera semi-anecoica che permette di effettuare delle prove di compatibilità elettromagnetica sugli strumenti diagnostici prodotti, in fase di prototipazione e sviluppo, e di una camera climatica usata per simulare le condizioni ambientali alle quali i sistemi elettronici possono essere sottoposti durante l’uso normale, oltre che di un laboratorio biologico. Nella realizzazione è stata posta grande attenzione all’ambiente e all’urgente bisogno di sostenibilità. Il nuovo edificio, infatti, avrà un impatto in termini di efficienza energetica, efficienza nella gestione dell’acqua, e tutela della biodiversità.

L’efficienza energetica si sostanzia in un risparmio di 45 MWh/anno (equivalente di 21 tonnellate di CO2), grazie alla geotermia e il cappotto termico: inoltre dal 30% al 35% dell’energia del nuovo building (tra 45 e 50 MWh/anno, equivalente a una mancata emissione di 22 tonnellate di CO2), sarà fornita da panelli fotovoltaici. L’installazione di due cisterne per la raccolta di acqua piovana per utilizzo per irrigazione aree verdi e per sanitari vuol dire un risparmio di 250 metri cubi all’anno di acqua consumata. Le aree verdi sono state progettate con la Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) per migliorare la biodiversità del sito, ed è stato realizzato uno specifico parco naturale con alberi ad alto fusto e piante selezionate.

L’antibiotico-esistenza, una “pandemia silente”

Gli strumenti di BioMérieux potrebbero essere sempre più utilizzati in sanità, nell’ambito della strategia chiamata “stewardship antibiotica”, composta dagli interventi che mirano a promuovere l’uso ottimale degli antibiotici, inclusi la scelta del farmaco, il suo dosaggio, la sua via di somministrazione e la durata della somministrazione. “La resistenza agli antibiotici è diventata una pandemia silente, ce lo dicono i numeri, con 33mila morti all’anno in Europa e 11mila in Italia”, ha affermato Pierangelo Clerici, presidente dell’Associazione microbiologi clinici italiani (Amcli), secondo cui “con i nuovi test diagnostici si potranno ridurre i decessi di oltre il 30%”.

“L’Italia è il primo paese europeo per numero di morti per l’antibiotico-resistenza – ha sottolineato Maurizio Sanguinetti, direttore della Uoc di microbiologia al policlinico universitario Gemelli Irccs -, un terzo dei quali prevenibili grazie un approccio proattivo all’individuazione e al trattamento mirato di agenti patogeni resistenti”. Il vantaggio di tale strategie non è solo in termini di vite umane, ma anche in termini economici. “La antibiotico-resistenza e le infezioni correlate all’assistenza – ha spiegato Gian Maria Rossolini, ordinario di microbiologia e microbiologia clinica all’Università di Firenze – hanno un impatto enorme sul nostro sistema sanitario nazionale. Si stima che ogni anno siano responsabili di 2,7 milioni di ricoveri per un costo diretto complessivo che ammonta a circa 2,4 miliardi di euro”.

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Leonardo Testai

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