“La Borsa resta un’opzione, fu già deliberata per Estra, è sicuramente una delle opzioni per far crescere questo progetto di Multiutility”. Francesco Macrì, presidente di Estra, insiste sulla bontà del progetto di quotazione in Borsa della nascente Multiutility Toscana, messo in dubbio dal nuovo corso del Pd regionale (tendenza Schlein) di Emiliano Fossi, che ha imposto una pausa di riflessione sugli strumenti da utilizzare per assicurare alla società una forza finanziaria adeguata.
In una videointervista pubblicata nella newsletter aziendale ImprontaEstra, Macrì ha confermato la sua visione, cercando di smontare la narrazione secondo cui lo sbarco a Piazza Affari determinerebbe la perdita del controllo pubblico dei servizi. “Noi non immaginiamo una quotazione in Borsa che coinvolga soggetti speculativi – ha spiegato – o speculatori di livello globale, internazionale. Ma immaginiamo un azionariato diffuso, dei paletti ben determinati che impediscono la prevalenza nel tempo di questi soggetti”.
“Multiutility strada obbligata per competere”
Dunque, sostiene il presidente di Estra, la maggioranza della Multiutility Toscana “sarà assicurata in mani pubbliche: ma la Borsa può essere utilissima se vogliamo avere una solida forza finanziaria che ci consenta di fare gli investimenti di cui ha bisogno questa regione per sostenere una nuova economia dei servizi pubblici, che non sia come quella del passato, banalmente accessoria o di sussistenza, ma che sia fonte di sviluppo economico e sociale, a tutela e a sostegno di tutti i nostri comparti industriali”. Secondo Macrì, peraltro, il progetto di Multiutility Toscana “è una strada obbligata se vogliamo superare la fragilità della gestione dei servizi pubblici e parapubblici in Toscana. Il sistema delle gare che si avvicina sia in ambito idrico che nella distribuzione del gas impone di crescere, di consolidarsi, e avere forti disponibilità finanziarie. Solo una multiutility che aggrega e che cresce in Toscana ci può far affrontare queste prossime sfide”.
Il presidente di Estra ha sottolineato che “i prossimi passi di questo percorso saranno determinati nei prossimi mesi con la progressiva aggregazione di soci, di territori che saliranno al piano alto della multiutility, a cominciare mi auguro da Arezzo, e altri territori che vorranno aderire conferendo il proprio patrimonio azionario delle proprie utility locali o delle proprie partecipazioni”. Inoltre, ha aggiunto Macrì, poiché “ogni processo di aggregazione comporta dei risparmi, delle efficienze”, con la Multiutility “ci auguriamo che il risultato principale sia quello di ridurre le tariffe”. (lt)