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08 novembre 2024

Mps sempre in salute, +68,6% l’utile dei nove mesi 2024

Per gli analisti i risultati sono oltre le attese. Si apre la finestra per una nuova dismissione di capitale da parte del Mef.

Leonardo Testai

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Banca Mps può chiudere il 2024 con un utile oltre le stime, e si può concedere un occhio al mercato per opportunità di acquisto di fabbriche prodotto: l’istituto senese ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile di 1,57 miliardi di euro, in crescita del 68,6% rispetto allo stesso periodo del 2023, a cui il terzo trimestre ha contribuito con 407 milioni di euro.

L’indicatore di solidità patrimoniale Cet1 ratio fully loaded, è cresciuto di 28 punti base, al 18,3%, includendo l’utile del terzo trimestre e al netto dei dividendi che Mps intende pagare con un pay-out del 75%. La banca ha finalizzato la cessione di un pacchetto di crediti deteriorati con un valore di libro di circa 300 milioni di euro, i cui effetti economici sono già riflessi nei risultati. Al netto di questo portafoglio i crediti deteriorati lordi sono pari a 3,6 miliardi di euro, pari al 4,5% del totale dei crediti mentre quelli netti sono pari al 2,4%.

Gli analisti di Intermonte parlano “risultati superiori alle attese” oltre che di una “solida qualità” a livello operativo”, con “un margine di interesse che cresce ancora”, mentre le commissioni sono in calo “per effetto stagionale”. Anche Equita parla di un terzo trimestre “superiore alle attese su tutte le linee” di conto economico, con ricavi superiori del 5% rispetto alle previsioni.

Il risultato operativo lordo è infatti salito del 13,7% a 1,65 miliardi, grazie a ricavi cresciuti dell’8,3% a 3,04 miliardi, con il contributo sia del margine di interesse (+4,7%) che delle commissioni (+10,7%), spinte soprattutto dal wealth management (+19,6%). Nel terzo trimestre la crescita dell’1,8% trimestre su trimestre del margine di interesse ha bilanciato il calo delle commissioni (-3,9%), comunque in crescita del 12,5% anno su anno. L’aumento dei costi operativi, saliti a 1,39 miliardi, è stato limitato al 2,5%, con un rapporto tra costi e ricavi in calo al 46% dal 48% del 2023. La raccolta totale risulta in crescita di 5,8 miliardi da inizio anno su tutte le componenti, mentre gli impieghi scendono del 2% riflettendo, afferma Mps, “i trend di mercato”.

“Siamo lieti di presentare risultati solidi, che confermano la capacità di crescita trimestre su trimestre con un’ottima performance operativa generando capitale e dividendi”, ha detto l’aministratore delegato Luigi Lovaglio, spiegando che “abbiamo già raggiunto un utile pre-tasse di 1,1 miliardi che ci permette di raggiungere e anche superare il nostro target iniziale di 1,3 miliardi, anche perché ci aspettiamo che l’ultimo trimestre non sia molto diverso dalla media dei tre trimestri precedenti”. Quindi, ha precisato, “riteniamo che possiamo arrivare da 1,3 a 1,4 miliardi per il 2024”.

Con le imposte fiscali differite (Dta) maturate, Mps ha registrato nei nove mesi del 2024 un beneficio di 469,5 milioni di euro, che hanno contribuito all’utile. “Ci aspettiamo che fino al 2028 utilizzeremo sostanzialmente un miliardo di Dta, che corrisponde sostanzialmente alla creazione di capitale”, ha detto il direttore finanziario Andrea Maffezzoni, in conference call con gli analisti, spiegando che “dopo il 2028 avremo altri 2 miliardi di Dta che potremo utilizzare, il che significa ulteriore creazione di capitale”.

Presentati i conti, si apre la prospettiva per cui il Mef entro fine 2024 dismetta una ulteriore quota di capitale di Banca Mps: anche se, alla luce delle prospettive reddituali e dei dividendi che la banca pagherà, in termini puramente finanziari una dismissione immediata non sarebbe conveniente. Ma al Mef, secondo Lovaglio, “hanno dimostrato che sanno cosa stanno facendo e fino ad ora hanno fatto le cose bene per cui lasciamogli fare le cose che ritengono siano il meglio per la banca e per gli azionisti”.

Di certo, ha chiosato l’ad, “è bello avere un eccesso di capitale perché ci permette di guardarci intorno e cogliere le opportunità che si potrebbero materializzare sul mercato”, con un riferimento in merito all’opportunità di acquisire fabbriche prodotto, come stanno facendo altre banche. “E’ bello avere una fabbrica prodotto nel gruppo – ha affermato – e questo è un motivo per cui ho detto che è bello avere del capitale in eccesso per cogliere le opportunità che dovessero presentarsi. Però non dipende solo dalla nostra volontà, ma anche dalle opportunità che si presentano sul mercato. Al momento quello che vediamo è che dobbiamo tenere sott’occhio quello che avviene sul mercato per cogliere le opportunità che si presentano”.

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Leonardo Testai

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