Uno scatto della nuova campagna realizzata dal fotografo Nikolai von Bismarck.
Riparte con un nuovo team creativo e nuovi mercati lo storico marchio di maglieria in cashmere di alta gamma Malo, fondato a Capalle (Campi Bisenzio, Firenze) nel 1972 dai fratelli Alfredo e Giacomo Canessa e passato poi sotto vari azionisti fino al fallimento nel 2018 e all’acquisto all’asta da parte dell’imprenditore veneto della refrigerazione Walter Maiocchi con Luigino Belloni (riuniti nella finanziaria Finplace 2), che nella primavera scorsa l’hanno ceduto al fondo americano di private equity Glickman Capital.
Il 2024 è stato un anno difficile
Ora, dopo un 2024 difficile (chiuso con 9,9 milioni di fatturato e 7,7 milioni di perdita secondo l’ultimo bilancio depositato), Malo annuncia attraverso un comunicato il “rilancio globale”, con un nuovo team creativo e una mini-collezione (dieci pezzi) d’archivio, che reinterpreta modelli di maglieria, punti e silhouette classici con una visione moderna. Il marchio si è dotato anche di una nuova immagine e di una nuova piattaforma digitale, sviluppate in collaborazione con Lipman Studio.
Il ritorno in Usa
“Questa stagione segna il ritorno di Malo negli Stati Uniti dopo quasi un decennio – afferma l’azienda – attraverso una rinnovata presenza nei punti vendita selezionati di Saks Fifth Avenue e Neiman Marcus e su Malo.com, il nuovo flagship digitale del brand”. Le collezioni donna e uomo per l’inverno 2026 saranno presentate a Milano e segneranno, si annuncia, “il pieno risveglio creativo e commerciale di Malo”.
Un rinnovamento rispettoso del passato
Il nuovo capitolo è, secondo la ceo di Malo Michelle Kessler-Sanders, “un rinnovamento rispettoso, che porta energia moderna a un brand nobile fondato sulla serietà e sulla maestria artigianale. Non inseguiamo le tendenze, stiamo perfezionando l’aspetto e la percezione del lusso senza tempo oggi”.
Silvia Pieraccini