Dovrebbe rappresentare un passo in avanti verso una maggiore tutela delle foreste a livello mondiale, e dunque verso obiettivi di sostenibilità ambientale. Ma il regolamento europeo sulla deforestazione – noto come Eudr – rischia di penalizzare le aziende che immettono sul mercato europeo prodotti come legno, cacao, gomma, olio di palma, caffè, soia e anche bovini, tema che interessa particolarmente i conciatori italiani, leader in Europa, che trattano le pelli di mucca per destinarle all’industria delle borse, scarpe, arredamento. Il distretto della concia di Santa Croce sull’Arno (Pisa) è tra i più preoccupati.
Gli obblighi di tracciabilità della filiera bovina difficili da rispettare per i conciatori
Proprio i conciatori, attraverso la loro associazione Unic, da tempo sono in allarme per gli obblighi di tracciabilità che il regolamento Ue impone, peraltro a un settore come la concia che utilizza un sottoprodotto della pelle, scarto della macellazione, e dunque non ha rapporti diretti con gli allevatori di bovini, e difficilmente può stimolarli a modificare le pratiche di produzione. “Semplificate i nostri obblighi, così non possiamo farcela”, sostiene Unic che ha lanciato la campagna ‘Stop the clock” per sollecitare la sospensione dell’applicazione del regolamento europeo e rivederne gli obblighi.
La doccia fredda dalla Ue: niente rinvio per l’entrata in vigore del regolamento Ue
Ma nei giorni scorsi è arrivata la doccia fredda, con le modifiche proposte dalla Commissione europea al regolamento UE sulla deforestazione “che smentiscono in parte quanto la stessa Commissione aveva dichiarato in precedenza”, afferma Unic. La proposta – ora al vaglio del Consiglio Ue e del Parlamento europeo – annulla il posticipo di un anno dell’entrata in vigore dell’Eudr, fissandolo al 31 dicembre 2025, e concede solo un allungamento di 6 mesi (al 30 giugno 2026) per le micro e piccole imprese.
L’appello di Unic alle istituzioni italiane
“Politica e istituzioni italiane ora devono fare fronte comune nelle sedi europee – afferma Unic in un comunicato – per sostenere in modo unitario la necessità di rinviare l’entrata in vigore del regolamento per tutte le aziende, tutelando la competitività delle concerie italiane e i loro livelli occupazionali”. Il timore è che, in una fase congiunturale che resta difficile per il settore, il regolamento possa portare alla perdita di aziende e di posti di lavoro.
Silvia Pieraccini