Prosegue lo shopping di Chanel diretto a rafforzare la catena di fornitura: adesso la maison francese del lusso ha acquisito il 20% della conceria Nuova Impala srl di Santa Croce sull’Arno (Pisa), nata nel 1958 dalle famiglie Caponi e Vannucci, che ha chiuso il 2024 con 22,2 milioni di fatturato, 1,17 milioni di utile netto e 37 dipendenti. Il valore dell’operazione non è stato reso noto. Nuova Impala produce pelli di vitello destinati ai settori calzature e pelletteria e lavora per i grandi marchi, tra cui proprio Chanel.
Tutte le aziende italiane della moda partecipate da Chanel
L’investimento dunque si spiega, ancora una volta, con la volontà di rafforzare la capacità produttiva: in Italia, dove realizza metà della sua produzione globale, Chanel ha partecipazioni (di minoranza, di maggioranza o totalitarie) in numerose aziende, da Roveda (scarpe) a Nillab-calzaturificio Ballin, da Vimar 1991 (filati) a Cariaggi (sempre filati), dalla maglieria Paima alle concerie Samanta di San Miniato (Pisa) e Gaiera Giovanni di Milano, dalle pelletterie Renato Corti e Mabi fino alla padovana Fashion Art (denim) e alla fiorentina Leo France (accessori metallici). Ora, assicurandosi la partecipazione in un’altra conceria che lavora per il settore lusso, ha aggiunto un tassello strategico per il controllo della filiera produttiva.
Fatturato 2024 a 18,7 miliardi di dollari (-4,3%)
Chanel ha archiviato il 2024 con un fatturato in calo del 4,3% a 18,7 miliardi di dollari e un calo del 30% dell’utile operativo, che si ferma a 4,48 miliardi di dollari (contro i 6,4 del 2023, anno brillante). Ricavi e utile operativo registrano il peggiore risultato dal 2020, l’anno della pandemia.
Silvia Pieraccini