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26 giugno 2025

Medie imprese alla ribalta: in Toscana valgono 12 miliardi e 29mila addetti

Secondo l’Area Studi Mediobanca il loro fatturato è pari al 6,5% del totale del Pil regionale, con un Ebit margin pari al 10,6%.

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Le medie imprese in Toscana sono più di duecento, e insieme rappresentano un fatturato di oltre 12 miliardi di euro: secondo l’analisi dei dati di bilancio 2023 le medie imprese industriali toscane nel 2023 sono in totale 231 (6,2% del totale nazionale), e totalizzano un fatturato di oltre 12,3 miliardi di euro, pari al 6,5% del totale del Pil regionale. Il fatturato medio è di circa 53,5 milioni di euro, con un Ebit margin pari al 10,6%.

Le medie imprese in Toscana nel 2023 occupano 29.038 addetti e hanno una forte vocazione all’export (quasi 5,6 miliardi di euro, il 45,3% del fatturato totale regionale, contro una media nazionale del 41,1%). Tra le province il fatturato totale più alto si registra a Firenze (3,2 miliardi di euro con 65 medie imprese), seguita da Arezzo (3 miliardi di euro con 49 medie imprese), Lucca (1,6 miliardi di euro con 22 medie imprese), Pisa (1,5 miliardi di euro con 29 medie imprese) e Siena (1,1 miliardi di euro con 20 medie imprese). Tutte le altre province registrano vendite aggregate inferiori al miliardo di euro.

Le medie italiane spiccano in Europa

A livello nazionale, secondo l’analisi di Mediobanca, le medie imprese italiane superano le rivali di Germania, Francia e Spagna in termini di produttività, e sono seconde solo a quelle iberiche per crescita del fatturato e dell’occupazione. “Speriamo che le incertezze del contesto internazionale non creino shock che penalizzino questi campioni del made in Italy”, osserva il direttore dell’Area studi di Mediobanca Gabriele Barbaresco, secondo cui le medie imprese “ravvisano la necessità di raggiungere una dimensione funzionale alla complessità del contesto”, obiettivo da “perseguire con prudenza” perché comporta “interventi organizzativi, manageriali e di governance, ma è certamente conforme ai nuovi scenari competitivi”.

Secondo il presidente di Unioncamere Andrea Prete, “i costi dell’energia e il mismatch sono certamente un problema per le medie imprese industriali, che peraltro confermano anche quest’anno di essere un segmento altamente competitivo del sistema produttivo nazionale”. Prete osserva che “gli Usa creano problemi perché esportiamo per 67 miliardi. Ma credo che un accordo si debba trovare. Ma le Pmi guardano anche ad altri mercati come il medio oriente o all’India, un paese in forte crescita che va attenzionato, ma anche sud est asiatico e al Sudamerica dove con l’accordo Mercosur prossimo si avranno oltre 250 milioni di abitanti che graviteranno in un’area dove ci sarà un trattato che farà ampliare le esportazioni”. (lt)

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