La sede trecentesca della Banca del Monte di Lucca accanto alla cattedrale di San Martino
Il mondo bancario toscano perde un altro tassello e – chissà – forse un altro antichissimo marchio. Sarà la Banca popolare dell’Emilia-Romagna, oggi Bper, a incorporare la controllata Banca Carige, che a sua volta detiene il controllo della Banca del Monte di Lucca. I tre consigli di amministrazione nei giorni scorsi hanno dato il via libera al progetto di fusione. Adesso, dopo l’ok della Bce, toccherà alle assemblee dei soci votare il progetto.
Venti filiali e un centinaio di dipendenti
Banca del Monte conta 20 filiali nelle province di Lucca, Livorno, Pisa e Pistoia con un centinaio di dipendenti e ha alle spalle 533 anni di autonomia, essendo nata nel 1489 (17 anni dopo il Monte dei Paschi, la più antica banca al mondo che risale al 1472). Nel 2000 Cassa di risparmio di Genova aveva rilevato la maggioranza della banca lucchese dalle fondazioni bancarie di Cassa del Tirreno, mentre una quota di minoranza era rimasta alla Fondazione Banca del Monte, che nel 2012 l’aveva in parte ceduta alla Fondazione CariLucca. Oggi Carige ha quasi il 70% mentre le due Fondazioni bancarie detengono il 15,01% ciascuna.
Bper vuol crescere in territori poco presidiati
Bper ha prima acquisito la partecipazione di controllo di Carige dal Fondo interbancario di tutela dei depositi e dallo Schema volontario di intervento, poi – nel luglio scorso – ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria sul restante capitale ordinario di Carige e un’offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni di risparmio, arrivando a detenere il 93,9% del capitale ordinario di Carige e un’azione di risparmio Carige. Dopo la scadenza di adesione alle offerte, Bper ha acquisito ulteriori azioni ordinarie Carige, arrivando a detenere una partecipazione pari al 94,4% del capitale sociale.
“L’attuazione della fusione consentirà di realizzare pienamente gli obiettivi dell’acquisizione – afferma un comunicato di Bper – ossia il rafforzamento competitivo e la crescita in territori limitatamente presidiati, il conseguimento di sinergie di costo e di ricavo, garantendo nel contempo il mantenimento di un elevato profilo di solidità patrimoniale”. Nessun riferimento è fatto ai marchi delle banche acquisite. Toccherà adesso alle due fondazioni bancarie lucchesi – che riceveranno azioni Bper in cambio di quelle di Banca del Monte – provare a trattare le garanzie sui dipendenti della banca e sul mantenimento di un marchio che è uno dei simboli di Lucca.