Il 2024 è stato un anno di consolidamento per le banche di credito cooperativo del gruppo Iccrea in Toscana: è la lettura della Federazione regionale delle Bcc, che ha presentato i dati dell’esercizio scorso in un evento al Viola Park di Bagno a Ripoli. Dopo i 173 milioni di euro di utile aggregato del 2023, il dato si è assestato a quota 170 milioni, con una raccolta diretta di 13,62 miliardi e impieghi alla clientela per 9,55 miliardi: la quota di mercato dei depositi clienti si è ridotta dal 12,5% all’11,1%, mentre quella degli impieghi lordi dal 10,6% al 9,4%.
In miglioramento, al contrario, gli indici di patrimonializzazione delle Bcc della federazione toscana: Cet 1 al 23,6% (21,0% a fine 2023), Tier 1 al 23,9% (21,3% a fine 2023), Total capital ratio al 25,4% (22,8% a fine 2023). Oggi le banche associate a Iccrea in regione sono 13, con 294 filiali, di cui 256 ubicate in Toscana, presenti in 177 Comuni, di cui 84 in aree interne e in 6 comuni come unica presenza: il sistema conta 2.476 dipendenti e 149.748 soci (+1,7% su base annua).
“Siamo in sicurezza, ora pensiamo al sociale”
“In un mondo che cambia – ha dichiarato il presidente della Federazione Toscana Bcc, Matteo Spanò – c’è la necessità di mettersi in discussione e noi l’abbiamo fatto, constatando che il credito cooperativo oggi ha ancora un suo senso e un suo perché. La società ha bisogno di piccole realtà, come le banche di credito cooperativo, capaci di offrire sostegno a famiglie e imprese. Questa è la nostra prospettiva”.
Per Alessandro Moretti, direttore generale della Federazione, “i numeri ci hanno consentito, in questo periodo, di metterci in sicurezza grazie alla diminuzione del deteriorato e il rafforzamento patrimoniale. Adesso dobbiamo mettere a frutto questa situazione per svolgere l’altra nostra funzione, quella sociale, che ci vede impegnati negli investimenti sul territorio e nelle relazioni. Stiamo promuovendo attività che non sono prettamente bancarie, per esempio sulle comunità energetiche, sul welfare aziendale e le associazioni mutualistiche. La nostra sfida principale, quindi, è partire da un patrimonio e investire sul sociale e sui territori”. (lt)