Lo stabilimento Liberty Magona a Piombino
Due anni fa il fallimento della banca Greensill, finanziatrice del gruppo inglese Liberty Steel cui appartiene l’acciaieria Magona di Piombino, aveva causato difficoltà produttive anche allo stabilimento toscano, leader nella produzione di laminati piani zincati e preverniciati con circa 500 dipendenti diretti e 200 nell’indotto. Ora il gruppo industriale che fa capo all’indiano Sanjeev Gupta tira un sospiro di sollievo e, in un comunicato, annuncia un passo avanti verso il ridimensionamento e la ristrutturazione del debito relativo alle sette attività siderurgiche europee Liberty acquisite nel 2019, tra cui appunto Magona.
Un accordo di ristrutturazione del debito
La novità è la lettera d’intenti (term sheet) firmata da Liberty col liquidatore fallimentare (il “responsabile dell’amministrazione”) di Greensill Bank Ag che ha per oggetto un accordo di ristrutturazione del debito completo. L’accordo deve ora essere ratificato e verificato nelle sue parti legali, ma ha le potenzialità per “consentire alle imprese europee di Libery di lasciarsi alle spalle il crollo di Greensill”.
Confermato l’obiettivo ‘carbon neutral’ al 2030
Il rifinanziamento di Liberty è una buona notizia in un momento delicato per l’industria dell’acciaio. “Sebbene nessuno dei negoziati per la ristrutturazione del debito abbia avuto impatto sulle operazioni quotidiane di Magona – afferma Ajay Aggarwal, presidente europeo di Liberty Steel Group – questo accordo rappresenta uno sviluppo estremamente positivo, e ci consentirà di far progredire ulteriormente la nostra strategia Greensteel e l’obiettivo di diventare carbon neutral entro il 2030”.
L’accordo segue quello stipulato nel giugno scorso che aveva sospeso tutte le azioni esecutive sulle linee di debito della Greensill Bank fornite a Liberty nel 2019.
Silvia Pieraccini