E’ dal 2017 che si è deciso di ridimensionare il progetto (storico) dell’autostrada Tirrenica Livorno-Civitavecchia, cancellando la costruzione di una nuova arteria sui 90 chilometri tra Grosseto sud e Ansedonia e sposando l’ipotesi di adeguare l’Aurelia (costruendo due nuove corsie in questo tratto e ammodernando le quattro esistenti tra San Pietro in Palazzi e Grosseto nord). Eppure, a cinque anni di distanza, ancora non si sa quanto costerà questo intervento, che sarà fatto da Anas e non più dalla società autostradale Sat.
Lo ha spiegato l’assessore regionale alle Infrastrutture, Stefano Baccelli, rispondendo in Consiglio regionale a un’interrogazione presentata dalla Lega: “L’Anas ha spedito il progetto al Consiglio superiore dei Lavori pubblici che dovrà dire quale sia il congruo costo economico. Una volta ricevuta la risposta, a oggi non arrivata, si procederà alla quantificazione del costo del progetto, alla nomina del commissario e al reperimento delle risorse necessarie”.
Il mistero sul costo della superstrada
Eppure il ministero aveva già indicato una spesa di 1.019,83 milioni: una cifra più che doppia rispetto a quella annunciata anni fa per la stessa operazione dalla Regione Toscana, pari a 474 milioni (350 per adeguare il tratto Grosseto sud-Ansedonia, 124 milioni per riqualificare il tratto San Pietro in Palazzi-Grosseto nord), poi salita a 600 milioni secondo le ultime stime.
Oltre alle risorse resta da sciogliere il nodo della concessione affidata a Sat (Autostrade per l’Italia), che dovrebbe continuare a gestire i tratti autostradali già in esercizio (da Livorno a San Pietro in Palazzi e da Tarquinia a Civitavecchia) e – nelle previsioni del Governo – passare le competenze ad Anas per realizzare i tratti mancanti (soprattutto i 90 km oggi a due corsie).