La discarica di Serravalle Pistoiese (Pistoia) di proprietà del Gruppo Hera
La Giunta regionale dà il via libera – attraverso la pronuncia positiva di compatibilità ambientale, a conclusione della conferenza dei servizi – all’aumento di capacità della discarica di rifiuti speciali di Serravalle Pistoiese (Pistoia) richiesto da Herambiente, società del Gruppo Hera. Il volume aggiuntivo sarà di circa 382.500 metri cubi (535.500 tonnellate), che porterà la volumetria totale a sfiorare 3,4 milioni di metri cubi, contro i tre milioni di metri cubi determinati in fase di progettazione iniziale. La pronuncia di compatibilità ambientale (Via) ha una durata di 15 anni.
La vita della discarica si allunga di quattro anni
Hera aveva richiesto al settore Via della Regione, nel febbraio 2023, la rivalutazione della capacità volumetrica della discarica dopo aver eseguito misurazioni con strumenti di calcolo 3D – più precisi di quelli disponibili all’atto del rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale nel 2007 – e aver verificato “che i volumi disponibili per il conferimento dei rifiuti nel corpo della discarica sono maggiori di quelli indicati nel progetto a suo tempo approvato”, precisa la delibera regionale. Nell’atto si sottolinea che il profilo morfologico della discarica non cambierà, così come la quantità giornaliera e annua di rifiuti da inviare all’impianto: quel che cambierà è la durata dei conferimenti, che si prolungherà di circa quattro anni.
Ritirata la richiesta di deroga al carbonio disciolto
Con la stessa istanza Hera aveva presentato anche una richiesta di deroga al parametro Doc (carbonio organico disciolto) per rifiuti pericolosi, che però è stata successivamente ritirata nel corso del procedimento. Nei mesi scorsi il Comune di Serravalle aveva sottolineato che, al di là della decisione che sarebbe stata presa dalla Regione, la discarica “non potrà comunque essere ampliata”, come votato all’unanimità dal Consiglio comunale in un ordine del giorno che ribadisce un obiettivo oggi decisamente velleitario: arrivare alla chiusura dell’impianto nel più breve tempo possibile.
Silvia Pieraccini