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13 giugno 2025

La Regione boccia il parco eolico da 72,8 MW di Magliano in Toscana

Parere sfavorevole nel procedimento di Via nazionale. Rilevate criticità sul paesaggio. L’eolico è il fanalino di coda delle rinnovabili.

Silvia Pieraccini
foto da Freepik

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Ancora una bocciatura per i progetti di parchi eolici presentati in Maremma dal Gruppo Visconti di Milano. Dopo il parere sfavorevole espresso dalla Giunta regionale nell’aprile scorso – nell’ambito del procedimento di valutazione d’impatto ambientale (Via) di competenza statale – al parco eolico da 79,2 megawatt (11 pale alte 200 metri con potenza unitaria pari a 7,2 megawatt) previsto nei Comuni di Scansano e di Magliano in Toscana, per gli effetti che avrebbe avuto sul paesaggio, arriva ora il parere sfavorevole al progetto di parco eolico previsto a Magliano in Toscana e Orbetello.

Rilevate “palesi criticità paesaggistiche”

Anche in questo caso si tratta di un procedimento di Via nazionale, nel cui ambito la Regione ha espresso la sua contrarietà per le “palesi criticità paesaggistiche” rilevate. Si tratta di un impianto simile all’altro: potenza 72,8 megawatt, per un totale di 13 pale con potenza unitaria di 5,6 megawatt distribuite in modo lineare da sud-est a nord-ovest lungo una linea di circa 11 chilometri.

Anche gli enti locali avevano bocciato il progetto

La motivazione utilizzata dalla Giunta regionale è la stessa dell’altra volta: “Ritenuto che, seppure la produzione di energia da fonti rinnovabili rivesta un interesse prioritario – si legge nella delibera – la realizzazione degli impianti deve comunque avvenire nel rispetto degli atti di programmazione e pianificazione regionale e garantire il corretto inserimento nel contesto in cui si vanno ad insediare. Nel caso specifico, a seguito dell’attività istruttoria svolta e del bilanciamento degli interessi prevalenti circa i benefici derivanti dalla realizzazione dell’opera, sono emersi impatti non sostenibili sulle matrici Paesaggio e beni culturali, biodiversità, clima acustico, infrastrutture e aspetti socio economici”. Le stesse criticità erano state rilevate dagli enti locali interessati, che avevano espresso pareri sfavorevoli.

Serve la legge sulle aree idonee alle rinnovabili

Appare dunque sempre più urgente per orientare gli operatori la futura legge regionale sulle aree idonee alle rinnovabili (aree che godranno di un iter semplificato), al momento “congelata” dall’annullamento parziale, effettuato nelle settimane scorse dal Tar Lazio, del decreto ministeriale del giugno 2024 che definiva criteri e poteri assegnati alle Regioni per individuare tali aree. La Regione Toscana, dopo la sentenza del Tar Lazio, ha istituito un gruppo tecnico Giunta/Consiglio che ha messo a punto una nuova proposta di legge, ma è evidente che occorrerà aspettare il nuovo decreto ministeriale (atteso entro metà luglio) per capire se/come muoversi e modificare (ancora) il testo.

L’eolico è il fanalino di coda delle rinnovabili

Nel frattempo l’eolico resta il fanalino di coda delle rinnovabili in Toscana. Su 8.125 Gwh di energia elettrica prodotta nel 2023, 5.692 sono da geotermia, 1.184 da fotovoltaico, 593 Gwh da idroelettrico, 364 da bioenergie e solo 293 Gwh da eolico. La Toscana è molto lontana dall’obiettivo assegnatole dal Governo (entro il 2030 installare 4.250 megawatt aggiuntivi di rinnovabili rispetto a quelli al 2020): oggi è al 13,8% dell’obiettivo, e mancano già all’appello 80 megawatt.

Autore:

Silvia Pieraccini

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