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Impresa

02 aprile 2024

La multiutility Iren cresce grazie (anche) alla Toscana

Dal 1 gennaio 2024 viene consolidata Sienambiente, impegnata nel restyling completo del polo industriale delle Cortine. E non è finita….

Silvia Pieraccini

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Il nuovo impianto di riciclo delle Cortine di Sienambiente nel Comune di Asciano, inaugurato poche settimane fa

Il nuovo impianto di riciclo delle Cortine di Sienambiente nel Comune di Asciano, inaugurato poche settimane fa

Per Iren, la multiutility quotata del Nord-ovest che sta aumentando la sua presenza in Toscana soprattutto nel settore dei rifiuti, il 2023 è stato un anno brillante sul terreno della redditività: a fronte di ricavi consolidati in calo del 17,5% (a 6.490,4 milioni di euro), il margine operativo lordo (ebitda) è cresciuto infatti del 13,5%, sfiorando 1,2 miliardi di euro, e l’utile netto di gruppo è salito del 12,8% (a 255 milioni). Gli investimenti hanno raggiunto 934 milioni di euro (di cui 67 milioni in acquisizioni). Il consiglio di amministrazione proporrà all’assemblea dei soci un dividendo in aumento del +8%, pari a 0,1188 euro per azione.

Al via il consolidamento di Sienambiente nel Gruppo Iren

Nelle dichiarazioni che accompagnano il comunicato sul bilancio 2023 di Iren, ci sono due passaggi che interessano la Toscana e che fanno capire quanto la regione sia diventata strategica per il gruppo emiliano-ligure-piemontese: “È stato un anno importante anche grazie al rafforzamento delle attività in Toscana, che proseguirà nel 2024 con il consolidamento di Sienambiente”, afferma il vicepresidente di Iren, Moris Ferretti. Sienambiente è la società che gestisce un impianto di selezione e valorizzazione dei rifiuti urbani, due impianti di compostaggio, un termovalorizzatore e una discarica, per un totale di 200mila tonnellate di rifiuti trattati all’anno; ha un ebitda di oltre 11 milioni e un indebitamento finanziario netto di circa 30 milioni di euro.

Sarà completamente rifatto il polo industriale delle Cortine

La frase di Ferretti si spiega con i patti parasociali firmati nei mesi scorsi tra Iren, Provincia di Siena e Comuni senesi che permettono al Gruppo Iren, dal 1 gennaio 2024, di consolidare anche Sienambiente (pur detendendo “solo” il 40% del capitale tramite Iren Ambiente Toscana), dopo aver consolidato (da luglio 2022) Sei Toscana, gestore del servizio integrato dei rifiuti urbani nell’Ato Toscana Sud (che comprende le province di Arezzo, Grosseto e Siena e sei Comuni della provincia di Livorno). Il nuovo accordo permetterà a Sienambiente di contare sulle sinergie e sulle risorse di Iren per portare avanti il piano industriale, che prevede il rifacimento completo del polo industriale delle Cortine, nel Comune di Asciano. Proprio poche settimane fa è stato inaugurato l’impianto di riciclo delle Cortine, frutto di un investimento di oltre 40 milioni di euro, che innova il trattamento dei rifiuti ad esempio recuperando materia dai rifiuti indifferenziati e catturando la Co2 a fini alimentari. 

In programma altri investimenti in Toscana

“I risultati economici 2024 sono previsti in crescita rispetto a quelli del 2023 – afferma Gruppo Iren – grazie al miglioramento dei parametri regolatori per le attività di distribuzione, allo sviluppo impiantistico e al consolidamento di Siena Ambiente in ambito rifiuti e al mantenimento di una solida profittabilità del portafoglio clienti”.

A Scarlino il polo di economia circolare da 150 milioni di euro

Il prossimo passo del Gruppo Iren in Toscana, dopo l’avvio del progetto da cinque milioni di euro per costruire  un impianto per estrarre metalli preziosi (oro, argento, palladio, rame) e materie prime critiche da apparecchi elettrici e elettronici (Raee) a Terranuova Bracciolini (Arezzo), con la tecnologia idrometallurgica al posto della tradizionale tecnologia pirometallurgica, sarà la nascita di un polo integrato di economia circolare a Scarlino, sui terreni del vecchio inceneritore di Scarlino Energia (il cui progetto di revamping era stato bocciato dalle istituzioni). Il progetto, formato da quattro impianti per il trattamento di legno, fanghi, pulper e rifiuti liquidi, richiederà un investimento di 150 milioni di euro.

Autore:

Silvia Pieraccini

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