Torna d’attualità l’annoso tema del trasporto dei turisti, un business redditizio e conteso da aziende di noleggio con conducente (ncc), tassisti e agenti di viaggio. Ora è un giudizio della Corte di Cassazione, 335/2024 pubblicato il 21 ottobre scorso, a sparigliare le carte, ammettendo la possibilità che un’agenzia di viaggio utilizzi un’auto o un van propri – non necessariamente a noleggio – per trasportare turisti a cui ha venduto un pacchetto “tutto compreso”, e dunque per svolgere un’attività strumentale alla propria. E’ il caso di chi accompagna i turisti a fare un’escursione in cantina, o a visitare una città con una guida turistica.
Multe annullate dopo più di sei anni
Nel caso di specie si trattava dell’agenzia Florencetown, che era stata multata (il 9 maggio 2018!) dai vigili del Comune di Siena e si era vista sequestrare il minivan per “aver adibito a noleggio con conducente un veicolo non destinato a tale uso, svolgendo quindi tale attività sprovvista del relativo certificato di abilitazione professionale”. Le multe, che erano state confermate dal giudice di pace e dal Tribunale di Siena, ora – dopo più di sei anni – sono state annullate.
La disciplina da applicare non è quella del settore trasporti
La questione ruota intorno alla disciplina da applicare: se quella del settore trasporti (art. 85 del Codice della Strada), che verrebbe esercitata senza rispettare le prescrizioni di legge (esercizio abusivo dell’attività di noleggio con conducente in assenza del relativo certificato di abilitazione professionale); o se quella relativa alla prestazione di un servizio turistico come il trasporto di persone, collaterale e strumentale all’esercizio dell’attività d’impresa dell’agenzia di viaggio, che apre la porta all'”uso proprio” (e non “uso di terzi”) dell’auto aziendale.
Fiavet Toscana esulta
I giudici della Cassazione hanno imboccato la seconda strada, e ora l’associazione delle agenzie di viaggio Fiavet-Confcommercio Toscana grida alla vittoria: “Le agenzie di viaggio possono ora gestire direttamente il trasporto dei clienti – afferma in un comunicato – impiegando le proprie auto e minivan, offrendo un’esperienza più fluida e controllata dall’inizio alla fine. Il controllo diretto sul servizio migliora la qualità e permette una personalizzazione maggiore in base alle esigenze dei clienti, per non parlare dell’ottimizzazione dei costi e della maggiore flessibilità logistica”.
I contrasti non finiranno
In sintesi, dicono le agenzie di viaggio, “la sentenza offre alle agenzie di viaggio italiane una nuova leva per ottimizzare i propri servizi, contenere i costi e posizionarsi meglio sul mercato, promuovendo un turismo più flessibile, sostenibile e decentralizzato”. L’associazione sottolinea che la sentenza della Corte di Cassazione costituisce giurisprudenza, ben sapendo che i contrasti (giudiziari e non) non cesseranno. Le associazioni di Ncc stanno già studiando la sentenza, che a loro dire rischierebbe di far aumentare l’abusivismo, innescare concorrenza sleale e diminuire la sicurezza a bordo delle auto, per capire se e come possono muoversi.
Silvia Pieraccini