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23 maggio 2024

Immobiliare: Engel&Völkers amplia sede a Firenze (ma il problema è trovare case da vendere)

L’operatore tedesco si focalizza sull’alto di gamma, ricercato dalla clientela internazionale, e aumenta i collaboratori da 3 a 15.

Silvia Pieraccini

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Cercasi case da vendere o da affittare: più che la domanda, è l’offerta che scarseggia nel segmento medio-alto del mercato immobiliare fiorentino, trainato sì dalla “prima casa” ma anche – a differenza di altre città – dalla clientela internazionale (soprattutto americani e nordeuropei) che cerca un buen retiro per trascorrere le vacanze o parte dell’anno. E’ a questo mercato che guarda l’operatore immobiliare tedesco Engel & Völkers, già presente da tempo a Firenze con un’agenzia affiliata, che ora al suo posto ha aperto un punto vendita diretto sul lungarno Guicciardini, guidato da Luca Sabattini, aumentando i collaboratori dai tre precedenti a 15.

Nella zona collinare le quotazioni sono già salite

L’intento è appunto crescere in un mercato residenziale che, dopo il boom vissuto durante il Covid, sta inseguendo un difficile equilibrio. Nel 2023 il numero di compravendite è diminuito (-9,5% in Italia, -12,6% a Firenze), ma il segmento alto ha retto meglio per la minor dipendenza dai tassi d’interesse. Ora le previsioni – anche quelle di Nomisma, cui Engel & Völkers ha commissionato un focus sul mercato fiorentino – dicono che nel secondo semestre dell’anno le transazioni sono destinate a ripartire. “Il mercato immobiliare di pregio rimane caratterizzato da un’intonazione stazionaria delle quotazioni medie degli immobili”, afferma Nomisma indicando un range di 4.100-6.500 euro al metro quadrato con quotazioni che hanno toccato i 10mila euro in centro storico. La tendenza al rialzo delle quotazioni è più spinta nella zona collinare, trainata (anche qui) dalla scarsità dell’offerta.

L’affitto residenziale? Merce rara

Discorso a parte per le locazioni, che ormai sono diventate merce rara per la pressione esercitata dagli affitti turistici di breve durata, con gravi difficoltà per chi cerca una casa per abitarvi. “La domanda di locazione tradizionale è forte, soprattutto per immobili con caratteristiche di qualità – spiega Sabattini – per questo non dovrebbe arrestarsi la crescita dei canoni medi, a fronte di un rallentamento dei contratti indotto dalla scarsità dell’offerta”.

Autore:

Silvia Pieraccini

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