Il Governo ha deciso di impugnare di fronte alla Corte Costituzionale la legge della Regione Toscana numero 30 del 18 giugno 2025 (“Disposizioni in materia di tutela dei lavoratori nei contratti pubblici di appalto di competenza regionale) che introduce nei bandi di gara della Regione Toscana, dei suoi enti e organismi strumentali – con particolare riguardo agli affidamenti ad alta intensità di manodopera basati sul criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa – un “premio” (in punteggio) per le aziende che applicano un salario di almeno 9 euro lordi all’ora.
Invocata la violazione della legislazione esclusiva statale in materia di tutela della concorrenza
Il Consiglio dei ministri si rivolge alla Consulta invocando la normativa statale in materia di tutela della concorrenza e la violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera e) della Costituzione, che prevede la legislazione esclusiva dello Stato in alcune materie tra cui, appunto, la tutela della concorrenza.
L’indignazione dei parlamentari Pd
In una nota congiunta i parlamentari del Pd eletti in Toscana – Emiliano Fossi, Marco Simiani, Simona Bonafè, Federico Gianassi, Marco Furfaro, Laura Boldrini, Christian Di Sanzo, Dario Parrini, Ylenia Zambito e Silvio Franceschelli – attaccano il Governo Meloni “diventato soltanto un organo di propaganda politica”, che “tenta di affossare per l’ennesima volta le riforme della Giunta Giani in Toscana”. Il riferimento è alla legge sul “fine vita” impugnata poche settimane fa.
Silvia Pieraccini