Il distretto conciario di Santa Croce sull’Arno (Pisa) rallenta la marcia, in uno scenario complesso segnato dai rincari dei costi energetici e delle materie e dagli effetti della guerra, e le due associazioni che tradizionalmente raggruppano le imprese dell’area, per la prima volta, parlano con una voce unica che lascia intendere una condivisione di idee e di strategie e un percorso comune.
Un comunicato (per la prima volta) a firma congiunta
Un comunicato firmato dai presidenti dell’Associazione Conciatori di Santa Croce, Ezio Castellani, e del Consorzio Conciatori di Ponte a Egola, Michele Matteoli, parla di “anno impegnativo” e di “sforzo dei conciatori toscani che non si ferma, tra programmi e investimenti condivisi”.
Nel primo trimestre export giù del 4%
Il distretto della concia e calzature di Santa Croce ha chiuso il 2022 con una crescita dell’export del 12,9% a 794,7 milioni di euro (dati Monitor Distretti di Intesa Sanpaolo), che però non ha consentito ancora di recuperare i livelli pre-Covid del 2019 (la differenza è -2,1%). Il 2023 è cominciato in frenata (-4% l’export del primo trimestre rispetto allo stesso periodo 2022), anche se i conciatori non sono allarmati.
“L’andamento del settore complessivamente ci soddisfa – afferma Castellani – pur se siamo consapevoli delle incertezze che gravano sul macro-contesto economico. Dalle oscillazioni del prezzo del gas al rincaro dei costi energetici e delle materie prime anche le nostre aziende hanno registrato criticità, che siamo comunque riusciti a gestire”. Sulla stessa linea Matteoli: “Le incognite affrontate al meglio dai nostri imprenditori ci mostrano la buona salute di questo distretto, che si conferma centrale per l’intera filiera della moda. La nostra capacità di innovare è il perno su cui ruota la forza delle nostre aziende e dell’intero distretto: uno dei nostri elementi di forza”.
Gli investimenti nella depurazione vanno avanti
I conciatori sottolineano in particolare come stiano proseguendo gli investimenti nelle infrastrutture consortili: i lavori nei depuratori industriali di Santa Croce e Ponte a Egola, oggetto di un accordo di programma con la Regione Toscana, “proseguono secondo il cronoprogramma condiviso con Regione Toscana e Ministero, secondo il quale l’opera entrerà in regime entro il 2026. I depuratori saranno pronti a ricevere e depurare flussi d’acqua che arriveranno da Valdinievole, Valdelsa, Empoli e Pontedera, attestandosi così tra i maggiori impianti di depurazione dell’intera Europa”.
Lineapelle sarà un importante banco di prova
Gli altri terreni d’azione restano ricerca e sperimentazione (grazie al Polo tecnologico conciario, Poteco) e formazione che “registra un buon equilibrio tra domanda e offerta di lavoro per il comparto”. Dopo le ferie estive, i conciatori toscani sono pronti a confrontarsi col mercato nella fiera milanese Lineapelle (19-21 settembre). “Pur continuando a muoverci in un contesto non privo di insidie – affermano i due presidenti – siamo convinti che le nostre aziende abbiano tutti i numeri per rendersi ancora una volta protagoniste dell’evento e ribadire la leadership del comparto”.
Silvia Pieraccini