Ammortizzatori sociali e un intervento pubblico per avviare la reindustrializzazione della ex Gkn di Campi Bisenzio (Fi). Lo chiedono la Rsu dello stabilimento e la Fiom-Cgil che hanno organizzato un presidio davanti alla fabbrica il giorno dopo la sentenza del Tribunale del Lavoro di Firenze sulla procedura di licenziamento collettivo avviata dalla proprietà (Qf Spa in liquidazione) nei mesi scorsi.
“E’ urgente, urgentissimo un confronto con le istituzioni a livello nazionale e locale” dice Stefano Angelini (Fiom-Cgil) e spiega che la cassa integrazione ora in essere per i 185 lavoratori dello stabilimento scade il 31 dicembre, dunque “dal 1 gennaio bisognerà chiedere ammortizzatori sociali che coprano il reddito di questi lavoratori”, e per questo “bisogna tornare assolutamente a parlare con il governo, con il Mimit”. Per Angelini lo stop ai licenziamenti “è un punto di ripartenza, perché l’azienda può anche riaprire la procedura, ma con questa sentenza abbiamo acquistato tempo per provare a fare le cose non fatte nei due anni precedenti”.
“Alle istituzioni chiediamo un intervento pubblico”
Alle istituzioni “chiediamo un intervento pubblico – ribadisce Dario Salvetti, membro della Rsu ex Gkn – crediamo sia l’unico modo per uscire da questa situazione. C’è la dissuasione morale, con cui richiamare un imprenditore alla funzione sociale; l’intervento pubblico indiretto, costruendo ad esempio un consorzio pubblico intorno a imprenditori privati; oppure, l’intervento pubblico diretto, anche mediante Cdp”. Salvetti spiega poi che “se ci danno una cassa integrazione legata alla reindustrializzazione e ci lasciano lavorare, andremo avanti approfondendo ulteriormente il piano industriale: abbiamo nuove proposte di integrazione anche a seguito dell’alluvione che ha colpito questo territorio“. “Oltre ad approfondire ulteriormente il progetto cargo-bike – continua – crediamo che tutto quello che è successo con l’alluvione, con la distruzione di elettrodomestici, possa portare di nuovo in auge una delle proposte che avevamo nel primo piano, che è quella della miniera urbana, e dell’autorecupero di Raee, per creare un polo della mobilità leggera, delle rinnovabili, ed eventualmente anche dell’economia circolare”
Intanto per il 31 dicembre è stato confermato l’evento con comizi e musica a sostegno della lotta dei lavoratori al presidio davanti alla fabbrica di Campi, “perché fuori dalla mobilitazione non c’è salvezza”. Gli organizzatori, meteo permettendo, si aspettano oltre mille persone. (redgs)