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Impresa

29 febbraio 2024

Gkn: dietrofront di Qf sui licenziamenti, via a esodi incentivati

La società cambia strategia a due giorni dal termine per la presentazione del piano sociale. La Fiom attacca il Mimit.

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Cambia ancora una volta lo scenario per la ex Gkn di Campi Bisenzio: Qf Spa in liquidazione ha annunciato di voler rinunciare alla procedura di licenziamento collettivo – revocata nella sua forma originaria dal Tribunale a fine 2023 – per “avviare una iniziativa aziendale finalizzata a conseguire l’esodo incentivato del personale”. I dettagli, afferma la società proprietaria dello stabilimento della Piana, saranno comunicati ai lavoratori nei prossimi giorni.

La mossa di Qf arriva a due giorni dal termine ultimo dei 60 giorni, previsti dalla legge 234/2021 (la cosiddetta Orlando-Todde), per la presentazione di un piano sociale che consentirebbe di attivare un nuovo ammortizzatore sociale per i circa 180 lavoratori ex Gkn ancora in carico alla società, da due mesi senza la Cig in deroga scaduta a fine 2023, e anche senza stipendio. Ragione per cui alcuni lavoratori sono saliti in segno di protesta su una torre faro lungo la via Sestese, tra Castello e il Sodo.

La Fiom attacca: “Il Mimit fa finta di niente”

La protesta investe anche il Mimit, accusato da sindacati e Rsu di sostanziale inerzia rispetto alla vertenza: “E’ grave che, in barba a una sentenza di un tribunale della Repubblica e a un accordo sottoscritto presso quel ministero, lo stesso faccia finta di niente, quando invece ne è responsabile insieme all’azienda, lasciando nella disperazione 180 lavoratori che da oltre due mesi non riscuotono il salario”, accusano Samuele Lodi, segretario nazionale della Fiom-Cgil, e Stefano Angelini della Fiom-Cgil Firenze, sollecitando le istituzioni locali affinché si facciano carico di una richiesta di incontro urgente presso il Ministero.

Dal canto suo, il Collettivo di Fabbrica della ex Gkn continua a chiedere “di utilizzare i soldi pubblici per creare a Campi Bisenzio un polo delle energie rinnovabili e della mobilità sostenibile”, secondo la proposta portata avanti dalla cooperativa Gff. “Per sconfiggere la delocalizzazione – chiede -, se il governo non interviene, sia la Regione a creare un consorzio industriale pubblico”. (lt)

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