Studenti IFTS in aula
La galassia toscana degli Its – gli istituti tecnologici superiori di durata biennale che si possono frequentare dopo il diploma e che garantiscono una formazione tecnica di alto livello – si arricchisce di un nuovo “pianeta”. Si tratta dell’Its dei servizi alle imprese e agli enti no-profit, che sarà gestito (come tutti gli altri nove) da una Fondazione in via di formazione (l’avviso regionale per la costituzione scadrà il 7 marzo prossimo ed è rivolto a scuole, enti formativi, imprese, università, istituti di ricovero e cura).
Dal design di prodotto al marketing, dalla gestione finanziaria al commerciale
La nuova scuola formerà tecnici superiori per il design e la customizzazione del prodotto e servizio; per il marketing, la comunicazione e l’internazionalizzazione delle imprese; per l’amministrazione, la gestione finanziaria e il controllo di gestione; per la gestione e sviluppo aziendali e delle risorse umane; per la strategia commerciale; per il disegno dei processi aziendali e delle certificazioni; per il business management. “Con questa Fondazione completiamo la copertura di tutte le aree previste dalla nuova normativa nazionale per il sistema terziario di istruzione tecnologica superiore”, afferma l’assessora regionale a Istruzione, formazione e lavoro Alessandra Nardini, sottolineando che quest’anno tutte le province toscane hanno avuto almeno un percorso Its nel proprio territorio, e che l’obiettivo della Regione è aumentare il numero di iscritti Its e l’offerta formativa.
Il collegamento col mondo del lavoro
Il punto di forza degli Its Academy sta nel collegamento col mondo del lavoro (molti insegnanti vengono dal mondo dell’impresa), tanto che i tassi di placement di chi esce da un Its sono superiori all’80%. Per l’anno formativo 2023-2024 i percorsi Its attivati in Toscana sono 51, promossi dalle nove Fondazioni Its attive in regione, che stanno formando 1.020 giovani (erano 800 nell’anno precedente in 34 percorsi). La Regione ha cofinanziato i progetti con 10 milioni di euro di fondi europei.
Silvia Pieraccini