Un rendering del progetto di ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi di Firenze
Al fotofinish, il Comune di Firenze aggiudica i lavori di restyling dello stadio Artemio Franchi al raggruppamento temporaneo di imprese formato dalla barese Cobar e dalla romana Sac, che hanno offerto un piccolo ‘sconto’ – da 90,7 milioni a base d’asta si è scesi a 90,039 milioni, di cui 4 milioni per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso – e, soprattutto, hanno presentato il progetto considerato migliore dalla commissione giudicatrice.
Sei punti di differenza tra un’offerta e l’altra
Il punteggio complessivo – nella gara assegnata col criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa – è stato di 86,662 contro 80,5 attribuito all’altra azienda partecipante, la bresciana Cds spa. La comunicazione del vincitore arriva da Palazzo Vecchio – dopo che dieci giorni fa il sindaco Dario Nardella aveva già anticipato l’offerta migliore – e segue le verifiche della commissione sui requisiti di onorabilità e moralità e sulla capacità economico-finanziaria e tecnico-professionale delle aziende. Cobar-Costruzioni Barozzi è specializzata nel restauro, ristrutturazione e risanamento conservativo di beni monumentali tutelati e ha fatturato 173,5 milioni nel 2022 (+61%) con un utile di 15,9 milioni (+88%). Tra le sue commesse ci sono la ricostruzione della Basilica di San Benedetto a Norcia, gli Ipogei del Colosseo, l’ex Poligrafico dello Stato a Roma, il Teatro San Carlo di Napoli e il Politeama Petruzzelli di Bari. Sac-Società appalti costruzioni fa capo alla famiglia Cerasi e opera nell’edilizia civile, restauro, grandi realizzazioni industriali e infrastrutturali da più di 50 anni; nel 2022 ha fatturato 87,2 milioni di euro (+8,2%) con 9,2 milioni di utile (+25,1%). A Firenze ha costruito l’auditorium del Maggio Musicale fiorentino.
Il termine perentorio del 31 dicembre
La gara fiorentina doveva essere aggiudicata entro il 31 dicembre 2023 per non perdere i finanziamenti del Pnrr attribuiti in quanto lo stadio, progettato negli anni Trenta dall’architetto Pierluigi Nervi, è stato dichiarato ‘monumento nazionale’. Adesso il Comune comunicherà (entro cinque giorni) l’esito della gara ai partecipanti e procederà alla stipula del contratto in modo che i lavori (che devono concludersi entro il 2026) possano iniziare al più presto.
Un restyling lungo tre anni
L’intervento oggetto del bando comprende demolizioni; strip-out delle componenti e dei terminali impiantistici esistenti; interventi di restauro, riparazione e rinforzo delle strutture esistenti sottoposte a vincolo (compresi la pensilina storica, la palazzina d’onore, la torre Maratona e le scale elicoidali); nuove gradinate nord e sud (comprese le fondazioni delle quattro megacolonne a supporto della futura copertura); nuovi spazi destinati ad atleti e giornalisti radio-televisivi; nuovi servizi igienici; ampliamento dei servizi di somministrazione del cibo per il pubblico vip nella palazzina d’onore (con l’eccezione delle facciate del corpo su viale Manfredo Fanti); riqualificazione di tutte le sedute di qualsiasi ordine e tipo, con eccezione di quelle sulla tribuna Maratona (lato est).
La copertura dello stadio resta in standby
Non sono compresi nel bando invece né la copertura in acciaio (con i pannelli solari) che insiste sulla Curva Fiesole e le opere correlate (per le quali il Comune dispone dei finanziamenti), né tanto meno la copertura della Curva Ferrovia e gli altri interventi previsti nel progetto firmato da Arup Italia e Mario Cucinella (per i quali il Comune non dispone dei finanziamenti dopo la cancellazione dei 55 milioni, saliti a 70 milioni con la rivalutazione dei prezzi, disposta dal Governo su indicazione della Commissione Ue). Palazzo Vecchio – si legge nel bando – si riserva di assegnare questi lavori in un secondo momento (entro tre anni) al vincitore del bando attuale, alle stesse condizioni offerte oggi.
Due problemi ancora da risolvere
Accanto al problema dei finanziamenti per la copertura dello stadio – che rappresenta l’elemento architettonico più innovativo, oltre che quello funzionale – resta aperto il problema dell’impianto in cui dovrà trasferirsi la Fiorentina quando – a partire dall’estate prossima, secondo quanto annunciato dal sindaco – i lavori in atto allo stadio Franchi impediranno di giocare a Firenze.
Silvia Pieraccini