Debutta nel complesso monumentale di Santa Croce a Firenze una soluzione tecnologica innovativa, sviluppata da Tim Enterprise con l’Opera di Santa Croce e la società Qualcomm Technologies, che ha l’obiettivo di “amplificare” e arricchire l’esperienza di visita. Il progetto, chiamato extended reality, utilizza la tecnologia 5G a onde millimetriche (banda elevata) per alimentare una realtà aumentata e immersiva fatta di animazioni, video e immagini. Inquadrando con uno speciale smartphone (che sarà fornito dal museo ai visitatori) la figura della tomba di Galileo Galilei, per esempio, si vedrà lo scienziato che racconta, con accento toscano, la persecuzione per aver abbracciato la teoria copernicana dei pianeti che girano attorno al Sole. Oppure inquadrando il disegno della tomba monumentale di Niccolò Machiavelli si vedranno risaltare sullo schermo i particolari dell’opera indistinguabili a distanza.
Al via la fase sperimentale, poi la diffusione
Le nuove soluzioni sono state presentate il 12 dicembre nel complesso monumentale fiorentino. Il progetto, per adesso in fase sperimentale, in prospettiva potrà essere sviluppato anche da remoto, permettendo di godere della realtà aumentata stando a casa. E potrà essere integrato con visori di realtà virtuale, per capire come si viveva nel Medioevo nel complesso monumentale. Santa Croce è il primo passo per estendere la tecnologia ad altre realtà museali.
Le opere non più mute, ma parlanti
“I tesori di Santa Croce sono per definizione muti – ha detto la presidente dell’Opera, Cristina Acidini – e si percepiscono solo attraverso lo sguardo e l’intelletto. Questo dispositivo dà loro la voce, e narrando con la realtà aumentata fa sentire ancora più vicini partecipi e parlanti”. Si tratta di un progetto unico in Italia, ha spiegato Elio Schiavo, chief enterprise and innovative solutions officer di Tim: “Apriamo nuove opportunità per la fruizione del nostro immenso patrimonio artistico – ha aggiunto – con l’obiettivo di promuovere il territorio e la cultura del nostro Paese. E lo facciamo mettendo insieme la tecnologia con chi sa gestire il patrimonio artistico”. Una tecnologia che, come sottolineato dalla vicesindaca del Comune di Firenze, Alessia Bettini, unisce l’arte, la cultura e la scienza per migliorare l’esperienza turistica.
Silvia Pieraccini