Ai nastri partenza la nuova condotta fognaria tra il depuratore di Pagnana – il più grande depuratore del territorio del comune di Empoli (Firenze) – e il depuratore Cuoiodepur di Ponte a Egola, nel comune di San Miniato (Pisa). Il progetto di Acque – il gestore idrico del Basso Valdarno – da 27 milioni di euro, rientra nel cosiddetto “Accordo del Cuoio”, disegno da oltre 200 milioni di euro che punta a riorganizzare i sistemi fognari e depurativi nel territorio gestito dalla stessa Acque.
L’obiettivo è superare la frammentazione dell’attuale sistema, costituito da diversi impianti datati o di piccole-medie dimensioni, destinando i reflui a infrastrutture con maggiore capacità di trattamento.
La realizzazione dell’intervento
I lavori consistono nella costruzione di due collettori fognari in pressione, con un tracciato delle due tubazioni che si articolerà per oltre 13 chilometri lungo la zona pianeggiante a sud dell’Arno (per un totale quindi di 26 chilometri di nuove condotte), tra i comuni di Empoli, Fucecchio e San Miniato, principalmente su terreni di campagna.
I reflui civili che oggi arrivano al depuratore di Pagnana saranno “spinti” verso l’impianto Cuoiodepur tramite una nuova centrale di sollevamento, composta da due sollevamenti “indipendenti”, da cui partiranno le due condotte. I lavori sono stati affidati nel novembre scorso e, negli ultimi giorni di dicembre 2025, sono iniziate le operazioni preliminari con i saggi archeologici. La conclusione dell’opera è prevista per la fine del 2027.
Gli obbiettivi del progetto
Il collegamento tra gli impianti di Pagnana e Cuoiodepur si inserisce nelle attività dell’Accordo del Cuoio mirate a riorganizzare i sistemi fognari e depurativi del Basso Valdarno, dell’Empolese-Valdelsa e della Valdinievole. L’obbiettivo è quello di rendere ancora più produttivo il sistema di raccolta e trattamento dei reflui, sia per usi civili che industriali.
L’attuale sito di Pagnana
E’ il principale impianto depurativo dell’Empolese, a servizio di quasi 90mila abitanti per 5,8 milioni di metri cubi di reflui annui trattati, riceve i liquami civili afferenti all’area urbana.
Realizzato nel 1984, per anni questo impianto è stata una delle realtà più avanzate nel campo della depurazione dei reflui civili e di trattamento dei rifiuti liquidi dal punto di vista dell’efficienza impiantistica e ambientale – aderisce al sistema Iso 14001 -. L’impianto è però prossimo al limite di capacità di trattamento, e non sarebbe in grado di sopportare ulteriori incrementi di carico, anche in ottica futura, dovuti all’estensione della raccolta dei reflui sul territorio. (redtm)