L’uscita dal periodo negativo non è ancora arrivata: nel 2024 la maison Salvatore Ferragamo ha ottenuto ricavi per 1.035 milioni di euro (-10,5% anno su anno), un margine lordo di 740 milioni (-11,8%) un Ebitda di 215 milioni (-14,5%) e un risultato netto negativo per 68 milioni, rispetto ai 26 milioni di utile dell’esercizio 2023. La posizione finanziaria netta rimane positiva per 173 milioni di euro rispetto ai 224 milioni di euro di fine 2023. In prospettiva, afferma la maison, “le incertezze sulla domanda dei beni di lusso ci portano a mantenere un approccio prudente sulle aspettative di breve termine”, ma “siamo fiduciosi nelle nostre capacità di affrontare le dinamiche del mercato in continua evoluzione, mantenendo come priorità la performance dei ricavi e la redditività”.
Analizzando le vendite per area geografica, queste nell’area Emea sono diminuite dell’8,9% a cambi correnti; l’area del Nord America ha registrato un calo del 2,6%; l’area del Centro e Sud America ha registrato un -3%; l’Area Asia Pacifico ha accusato un -19,7%; il Giappone un -4,3%. Tuttavia, analizzando i numeri a cambi costanti, il Giappone registrerebbe un aumento delle vendite del 3%, e il Centro e Sud America avrebbe un +1%. Si conferma dunque, in media d’anno, il trend negativo osservato nei mesi precedenti.
Fuori dall’Asia Pacific il direct-to-consumer tiene
I segnali positivi arrivano dall’andamento delle vendite nel quarto trimestre del 2024 per il canale distributivo direct-to-consumer (Dtc), costituito da negozi monomarca gestiti direttamente da Ferragamo, nonché dalle piattaforme e-commerce di vendite on-line dirette ai clienti. Il canale distributivo Dtc, da ottobre a dicembre, ha registrato vendite nette sostanzialmente in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente (+0,9% a cambi costanti e -0,1% a cambi correnti), con performance positive in Europa, Stati Uniti, Giappone e America Latina che hanno compensato la persistente debolezza dell’area Asia Pacifico.
“Il 2024 – sostiene la maison Ferragamo – ha presentato sfide complesse, con un mercato influenzato da continue tensioni geopolitiche ed incertezze macroeconomiche, che hanno inciso sulla domanda di beni di lusso. Il rallentamento dei mercati asiatici, in particolare in Cina, ed un contesto sfavorevole a livello globale per il business Wholesale, hanno reso lo scenario ancora più impegnativo”. Tuttavia, afferma Ferragamo, gli sforzi dell’azienda “si sono tradotti in risultati positivi nel nostro canale Dtc primario, trainati dalle borse e dalle scarpe, in particolare grazie al successo della borsa Hug e della scarpa Zina, divenute nuove icone del brand”.
Gobbetti via, redistribuite le deleghe
L’approvazione del progetto di bilancio da parte del Cda segna anche l’addio di Marco Gobbetti, che secondo quanto annunciato a febbraio scorso dal 6 marzo non è più amministratore delegato della maison. Il consiglio di amministrazione “non ha ritenuto di procedere alla cooptazione di un nuovo componente, lasciando che sia l’assemblea prevista per il 16 aprile 2025 ad assumere deliberazioni in merito”. L’assemblea dei soci sarà chiamata in sede ordinaria ad approvare il bilancio, e in sede straordinaria ad approvare modifiche statutarie per introdurre, fra l’altro, la possibilità di nominare uno o più vicepresidenti.
Nel corso della seduta il Cda ha provveduto a una redistribuzione delle deleghe “che sarà efficace sino all’individuazione del nuovo amministratore delegato – si legge – attraverso una ricerca che dovrà essere la più efficiente ed efficace possibile. In particolare, sono state conferite deleghe gestionali al presidente esecutivo Leonardo Ferragamo, nonché ai consiglieri James Ferragamo ed Ernesto Greco. Rimane confermato il supporto del comitato consultivo di presidenza composto dagli amministratori con delega e il chairman special advisor Michele Norsa”.
Leonardo Testai