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06 ottobre 2025

Export: abbigliamento e scarpe rialzano la testa (e ora si spera)

La moda è ancora in terreno negativo, ma nel secondo trimestre dell’anno le esportazioni di abbigliamento e scarpe hanno il segno più. I motivi.

Silvia Pieraccini
Immagine generata con ChatGpt

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L’andamento delle esportazioni toscane nel primo semestre 2025, che ha segnato +11,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente secondo i dati diffusi un mese fa dall’Istat e pubblicati da T24, si ridimensiona al +8,2% se depurato dai lingotti (inseriti sotto la voce ‘metalli preziosi’), un business concentrato ad Arezzo che incorpora grandi fatturati (legati alla quotazione record dell’oro) ma scarso valore aggiunto.

La farmaceutica ha raddoppiato le vendite all’estero

L’andamento del primo semestre resta comunque migliore rispetto a quello registrato dalle principali regioni e rispetto alla media italiana (+2,1%), grazie soprattutto alla farmaceutica, che in Toscana ha raddoppiato le vendite all’estero (+94%) accelerando soprattutto in Europa e reggendo negli Usa (con tutta probabilità per “anticipare” i dazi al 15% che sono entrati in vigore il 7 agosto scorso). Il peso dei farmaci sull’export toscano supera ormai il 30%.

I grandi marchi che producono a Firenze hanno recuperato terreno nel trimestre aprile-giugno

Il +8,2% “reale” messo a segno dall’export è certificato dall’Irpet, l’Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana, che nella sua nota sottolinea le buone performance, oltre che dei farmaci, degli yacht (+17%) e i segnali d’inversione arrivati nel trimestre aprile-giugno dai comparti abbigliamento (+7%), maglieria (+4,1%) e calzature (+15,1%). Sempre nel secondo trimestre dell’anno, si sono ridotte sensibilmente le perdite dei prodotti in cuoio e pelletteria (-4,3%). “Su tutte queste produzioni ha inciso fortemente il recupero delle grandi firme fiorentine”, annota Irpet. Il bilancio del primo semestre del settore moda resta col segno ‘meno’, ma si è aperto uno spiraglio.

Boom dell’export di farmaci in Spagna

Sul fronte dei mercati, in forte crescita è l’Unione europea (+33% trainata da Francia e Spagna, diventata il terzo mercato di destinazione dell’export regionale dopo Usa e Francia grazie ai farmaci), ma anche i Paesi arabi (+20%) e alcune economie asiatiche (+8,6%); stabili sono gli Stati Uniti.

L’unica provincia col segno ‘più’ nell’export è Firenze

A livello provinciale la crescita dell’export regionale si è concentrata solo a Firenze, grazie alla farmaceutica (+159%), che nel solo primo semestre ha superato gli otto miliardi di euro. Province sostanzialmente stazionarie sono risultate Pistoia (-1,3%), Lucca (-1,9%), Prato (-1,9%) e, in misura minore, Pisa (-5,0%) e Massa-Carrara (-7,0%); province dalle performance particolarmente negative sono state Livorno (-13,2%), Grosseto (-13,2%), Arezzo (-19,1%) e Siena (-25,1%).

Autore:

Silvia Pieraccini

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