Lo scontro tra gli ex operai Gkn di Campi Bisenzio (Firenze) e la nuova proprietà Qf di Francesco Borgomeo sul pagamento degli stipendi arretrati e sul trattamento di cassa integrazione segna un round a favore dei primi. Secondo quanto reso noto dai rappresentanti sindacali unitari (Rsu), il tribunale del Lavoro di Firenze ha accolto tre ricorsi per decreti ingiuntivi ‘pilota’ presentati dagli operai Qf relativi al mancato pagamento dello stipendio di ottobre scorso. In quel mese Qf non aveva infatti anticipato il trattamento di Cig ai lavoratori.
I sindacati chiedono il pagamento degli stipendi arretrati
Secondo la Rsu, la decisione del tribunale sancisce che “il contratto a tempo indeterminato in assenza di valide ragioni deve essere pienamente retribuito”, e dunque “riteniamo in mora l’intero reddito da gennaio 2022”. “Qf paghi immediatamente tutto ciò che è dovuto – ammoniscono i sindacalisti – a partire dalle spettanze arretrate di ottobre, novembre, premio di risultato fisso, ferie, malattie, contributi Inps, contributi Cometa, tredicesima. L’8 di gennaio paghi le spettanze di dicembre”.
Il sindacato contesta anche la cassa integrazione retroattiva (da gennaio 2022) chiesta dall’azienda. Se il ministero del Lavoro, afferma la Rsu, “vorrà intervenire concedendo una cassa integrazione in deroga e retroattiva, lo farà in piena autonomia, prendendosi la gravissima responsabilità di decurtare a posteriori il nostro stipendio, usando i soldi pubblici, dell’Inps”.
La reindustrializzazione dello stabilimento fiorentino di semiassi per auto – acquistato (insieme con i dipendenti oggi rimasti in 300) per 1 euro dalla Qf nel dicembre 2021 dopo la chiusura improvvisa da parte del fondo inglese Melrose – diventa ogni giorno più ingarbugliata.
Silvia Pieraccini