Gli eventi privati come matrimoni, celebrazioni aziendali, feste, generano in Toscana un indotto di oltre 3,5 miliardi di euro l’anno, coinvolgendo più di 7.000 imprese e 40.000 professionisti. “Si tratta del comparto turistico a più alto valore aggiunto, capace di destagionalizzare i flussi e di coinvolgere non solo le grandi città d’arte ma anche i borghi, le campagne, le dimore storiche e tutto il tessuto economico locale”, sostiene Wim – We Inspire Memories, la community professionale del settore eventi privati in Italia, che nel prossimo mese di novembre organizzerà proprio a Firenze una convention sul tema.
“Negli ultimi anni – osserva Wim – la Toscana è stata scelta da grandi maison internazionali, da Cartier a Dior, per eventi corporate esclusivi. Allo stesso tempo, migliaia di coppie provenienti da tutto il mondo hanno deciso di sposarsi nelle ville, nei castelli e nelle tenute storiche della regione”. Il settore ha visto nascere e crescere imprese altamente specializzate: dai catering come Galateo e Preludio, a realtà creative e produttive come Bianco Bouquet, Enic, Jdevents, Alma Project e Corsini Events. Complessivamente, in Toscana operano oltre 7.000 aziende attive nel settore degli eventi privati, per un totale di circa 40.000 addetti tra professionisti, artigiani, tecnici e fornitori.
Tommaso Corsini, amministratore delegato di Wim, mette in guardia dalle semplificazioni, nel momento in cui in Toscana il dibattito pubblico è incentrato sulle difficoltà di gestione dei flussi: “Confondere il fenomeno dell’overtourism con lo svolgimento di eventi privati – sottolinea – è un errore che rischia di danneggiare l’intero comparto. Non sono poche centinaia di ospiti gestiti in modo professionale a mettere in crisi una destinazione: il vero problema sta nella mancanza di una strategia complessiva di gestione dei flussi turistici. Senza matrimoni di destinazione, eventi aziendali e produzioni private, molti beni culturali pubblici e privati non avrebbero oggi le risorse per essere tutelati e valorizzati. Sono proprio gli eventi regolati, etici e sostenibili a garantire la manutenzione e la vita di luoghi straordinari. Criminalizzarli è miope, oltre che pericoloso”. (lt)