Nel giorno – il 26 febbraio – in cui lo stilista Enrico Coveri avrebbe compiuto gli anni, Firenze lo celebra in tre modi: una biografia dal titolo ‘The Kings of colors’; una strada che gli sarà presto intitolata, come ha annunciato il sindaco Dario Nardella; e il Fiorino d’oro della Città di Firenze, conferito in ricordo di Enrico Coveri al nipote Francesco Martini Coveri.
Stile giocoso e mai allineato alle tendenze
Il Salone de’ Cinquecento in Palazzo Vecchio è stato “invaso” dagli amici dello stilista, nato a Prato nel 1952 e morto a Firenze nel 1990, enfant prodige della moda italiana consacrato sulle passerelle pret-a-porter di Parigi a soli 26 anni. Colore, paillettes, stampe, innovazione sono le parole che definiscono il suo stile, giocoso e anticonformista, coerente e mai allineato alle tendenze.
Gli archivi della maison sono stati fondamentali
Il libro, scritto da Silvio Balloni e pubblicato da Gruppo Editoriale, è contenuto in un cofanetto fucsia, il colore che Coveri amava, e ha attinto agli archivi della maison, recuperando documenti, schizzi e foto inedite, come quelle non utilizzate in alcune campagne pubblicitarie diventate iconiche. Il volume unisce l’approccio filologico-didattico con quello estetico, ed è scritto per essere studiato nelle scuole del settore, per far conoscere il percorso stilistico che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del costume: dagli esordi come modello all’attività nelle industrie di Firenze e Prato fino alla consacrazione a Parigi, sempre scandite dall’allegria.
Precursore del licensing
Nelle campagne pubblicitarie di Coveri compaiono modelle al tempo semi-sconosciute, destinate a diventare star delle passerelle, da Naomi Campbell a Linda Evangelista, da Cindy Crawford a Claudia Schiffer. Coveri è stato anche un precursore delle licenze di produzione e distribuzione, dal profumo alla moda bimbo, dalla linea casa alle borse. Ancora oggi il marchio, rimasto in mano alla famiglia Coveri, “vive” grazie alle licenze, mentre nell’atelier di Firenze si produce ancora qualche pezzo unico con le paillettes.
Silvia Pieraccini