Nei primi nove mesi del 2023 El.En. ha ottenuto ricavi consolidati per 493 milioni di euro (+1,8% sullo stesso periodo 2022), con un Ebitda di 61,9 milioni (-8,41%), un utile ante imposte di 50,9 milioni (-12,2%), e una posizione finanziaria netta positiva salita a 32,1 milioni contro i 10,2 milioni di fine giugno 2023. Il ritorno a una consistente generazione di cassa viene salutato positivamente dall’azienda fiorentina dei laser, che per fine anno ha l’obiettivo di “mantenere una leggera crescita di fatturato rispetto al precedente esercizio, contenendo il ritardo del risultato operativo rispetto al 2022 nella proporzione registrata nei primi 9 mesi”.
“Con riferimento alla guidance indicata dal gruppo per l’esercizio 2023 – sostiene Gabriele Clementi, presidente di El.En. -, i risultati si allineano sinora alle previsioni di crescita del fatturato, ed evidenziano un leggero ritardo nel contenere la riduzione del risultato operativo del 2023 rispetto al risultato record dell’esercizio precedente”. Tuttavia le indicazioni di medio termine sulla crescita dei mercati di riferimento, secondo l’azienda, “si mantengono positive, e il gruppo continua a contare sul loro sviluppo”.
La Cina rallenta, niente Ipo in vista
Se il settore medicale chiude il periodo positivamente, con un fatturato di 287,9 milioni di euro (+6,4%), Il settore delle applicazioni industriali è sceso a 205 milioni (-4,1%), per le condizioni negative del mercato cinese, che rappresenta nel settore il principale mercato per El.En. Il fatturato delle attività cinesi ha infatti segnato una flessione del 23,5% circa, anche per via dell’effetto cambi calcolato in un 6,6% per l’indebolimento del Renminbi cinese rispetto all’euro.
Si tratta di risultati che El.En. definisce “inferiori alle aspettative” per la business unit Taglio Laser, dunque “risultati non idonei alla presentazione di una Ipo di soddisfazione con riferimento ai risultati annuali. Il progetto di quotazione risulta quindi sospeso, in attesa che le contromisure adottate in Cina delineino nuove prospettive di crescita e di redditività in grado di sostenere e giustificare un processo di quotazione”.
Aumenta dunque la possibilità che i fondi di private equity che avevano investito in Penta Zhejiang nell’ottica dell’Ipo possano avvalersi della facoltà di esercitare l’opzione di recesso prevista in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo. Tuttavia, secondo quanto ha dichiarato a Il Sole 24 Ore l’amministratore delegato di El.En. Andrea Cangioli, “non avremmo ricadute sul conto economico, ma solo a livello di cassa per l’eventuale riacquisto delle quote”. (lt)