Altri 18 milioni di euro di finanziamento per realizzare lo stabilimento Ecopol nella contea di Spalding, in Georgia, primo passo dell’azienda di Chiesina Uzzanese negli Usa, dopo i 35 milioni già accordati un anno fa. Al pool di banche di un anno fa (Credit Agricole Italia, Banco Bpm e Intesa Sanpaolo) si è affiancata Unicredit, per sostenere l’internazionalizzazione di Ecopol, uno dei principali produttori a livello mondiale di pellicole innovative idrosolubili e biodegradabili, utilizzate prevalentemente nel settore dei detergenti domestici monodose: le popolari caps per lavatrice e lavastoviglie.
Il film idrosolubile viene esportato al 90% in Paesi europei, dove vengono confezionati i detersivi dei grandi gruppi mondiali. Ma le pellicole di Ecopol sono utilizzate anche nel packaging primario di prodotti per la cura della persona e cosmetica, produzione di pannelli e superfici solide in pietra, fibre rinforzanti per il cemento e stampa con transfer ad acqua.
Uno stabilimento in Georgia da 130 addetti
Il nuovo finanziamento si è reso necessario per completare lo stabilimento Usa di Ecopol, situato nel parco industriale ‘The Lakes at Green Valley’ nella città di Griffin, a fronte di un aumento dei costi per la realizzazione. Lo stabilimento, una volta terminato, impiegherà 130 addetti. Parte del finanziamento, inoltre, verrà utilizzato per realizzare un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica a Chiesina Uzzanese.
“La nostra realtà dimostra come attraverso l’innovazione sia possibile coniugare crescita, sostenibilità e occupazione”, ha dichiarato Mauro Carbone, amministratore delegato e azionista di maggioranza di Ecopol, partecipata dell’asset manager alternativo francese Tikehau Capital, attraverso il fondo Tikehau Growth Equity II, con una quota del 38%. “Vorrei esprimere la mia profonda gratitudine al pool di banche, a cui si aggiunge UniCredit – ha aggiunto -, per il continuo e fondamentale supporto alla crescita di Ecopol. Lo stabilimento di Griffin, Georgia, è una tappa fondamentale per noi perché ci consentirà di accelerare ulteriormente la penetrazione del mercato nordamericano”.