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11 novembre 2024

E’ sempre l’oro il turbo dell’export: distretti toscani +21,8% a metà 2024

Per il Monitor di Intesa Sanpaolo la farmaceutica è il comparto leader, mentre la moda soffre ancora. Usa primo sbocco.

Leonardo Testai
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A conferma di una tendenza già osservata con i dati Istat di settembre, è l’oro il motore dell’export dei distretti della Toscana in questa fase, con l’aumento del prezzo della materia prima e l’impetuosa crescita dei flussi verso la Turchia. Secondo il Monitor elaborato da Intesa Sanpaolo, i distretti tradizionali e i poli tecnologici della Toscana nei primi sei mesi del 2024 registrano una crescita dell’export pari al +21,8% anno su anno, meglio della media nazionale (+3,9%), per un valore complessivo di 3,4 miliardi di euro.

Altra conferma, secondo quanto emerge dai numeri del Monitor, è quella di “una variabilità nei risultati determinata dalla differenziazione nelle specializzazioni”, per cui “è molto probabile che una crescita diffusa sia rimandata al 2025 quando, soprattutto in Europa, inizieranno a concretizzarsi gli effetti del rientro dell’inflazione e della riduzione dei tassi”.

Oro boom, farmaceutica stabilmente primo comparto

La crescita è legata soprattutto al distretto dell’Oreficeria di Arezzo (+135,8%), con l’export verso la Turchia che ha messo il turbo ed è cresciuto di ben 2 miliardi di euro. Un fenomeno che, per i ricercatori di Intesa Sanpaolo, si potrebbe ricondurre a “possibili triangolazioni tra stati che vedono la Turchia come mercato di passaggio per successive destinazioni. Inoltre, il balzo rilevante delle vendite può essere legato anche agli effetti di politiche restrittive all’importazione di lingotti in oro introdotte dal governo di Ankara che potrebbero aver determinato un incremento di acquisti di prodotti orafi più basici per successive trasformazioni, ma è stato sostenuto anche da motivazioni di protezione contro le spinte inflazionistiche e di investimento verso l’oro che rappresenta un bene rifugio soprattutto durante le fasi di incertezza”.

Non c’è tuttavia solo l’oro a fare da traino all’export della Toscana: i flussi in crescita del cosiddetto Polo farmaceutico (+45,2%) gli valgono ancora il primo posto fra le realtà regionali in tema di esportazioni, con 4,715 miliardi di euro al giro di boa del 2024: oro e farmaceutica, insieme, pesano per circa il 46% sul dato complessivo. Bene anche la filiera agro-alimentare (+27,3%, con il 63,2% dell’olio), il comparto dei Mezzi di trasporto (+22,9%, con il +30,1% della Nautica di Viareggio e il +15,5% della Camperistica della Val d’Elsa) e il Marmo di Carrara (+6,2%).

Il sistema moda continua a rallentare

Al contrario, registrano un calo i distretti della Pelletteria e calzature di Firenze (-21,8%) e l’Abbigliamento di Empoli (-4,1%), che si riflette in una forte contrazione delle esportazioni verso la Svizzera (-86% per entrambi i distretti) tradizionale hub logistico, solo in parte compensata da maggiori esportazioni verso Usa (+42%), Cina (+13%) e Giappone (+43%). “Questi andamenti non rendono visibili gli effetti del rallentamento, soprattutto del mercato cinese”, spiegano i ricercatori, secondo cui “se osserviamo i dati presentati nelle trimestrali dei principali gruppi del lusso si può notare come proprio l’area asiatica risenta di importanti flessioni come, per esempio, nel caso del gruppo Kering (-19% nel primo trimestre, -25% nel secondo e -30% nel terzo), ma anche Lvmh (-12% nei primi nove mesi del 2024)”.

Il peggioramento delle condizioni di domanda e il calo dei consumi ha penalizzato l’intero sistema moda (Tessile e abbigliamento di Prato -5%, Concia e calzature di S.Croce -6,7%), con il Tessile e abbigliamento di Arezzo in controtendenza (+3%). Male anche l’export del Mobile imbottito e sistemi per dormire di Quarrata e Prato (-9,3%). Il distretto del Cartario di Lucca vede un -13,6%, ma va in controtendenza il distretto delle Macchine per l’industria cartaria di Lucca, che cresce del 32,3%, trainato da un balzo di vendite in Francia e dal buon andamento negli Stati Uniti.

Mercato Usa sugli scudi (in attesa dei dazi)

Proprio gli Usa – in attesa dei paventati dazi che si attendono dalla futura amministrazione Trump – si confermano il primo mercato di sbocco per l’export della Toscana, con 3,6 miliardi di euro a metà 2024, vantando una crescita del 36,7%: seguono la Turchia (2,5 miliardi, +498%) con un dato evidentemente condizionato dall’oro, e la Francia (2,3 miliardi, +5,1%). Malgrado la crisi dell’economia tedesca, la Germania si attesta a 1,3 miliardi di euro di export toscano assorbito, con una crescita dell’11% anno su anno.

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Leonardo Testai

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