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Industria

07 dicembre 2023

Distretto tessile di Prato, 2,5 milioni per la transizione green e digitale

Al bando del Comune, finanziato con risorse del Mef e del Mimit, hanno risposto 74 aziende con una richiesta di 2,54 mln.

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Impresa tessile

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Sono 74 le aziende del distretto tessile di Prato che hanno chiesto di accedere ai fondi messi a bando per la transizione ecologica e giusta e la transizione digitale, con una richiesta totale di 2,54 milioni di euro a fronte di uno stanziamento previsto di 2,5 mln. Lo annuncia in una nota il Comune di Prato, spiegando che ora dovrà essere effettuata l’istruttoria per verificare il rispetto dei requisiti da parte delle domande. Le risorse verranno erogate sotto forma di contributo a fondo perduto, concesso in regime “de minimis”.

L’intervento per il distretto rientra nella dotazione straordinaria di 10 milioni di euro assegnata al Comune di Prato dal Ministero per lo Sviluppo Economico (oggi Ministero delle Imprese e del Made in Italy) e dal Mef nell’agosto 2022. Nel marzo scorso erano stati assegnati i fondi del primo bando sull’efficientamento energetico per 4 milioni di euro. Dopo questo secondo bando, spiega il Comune, restano da assegnare 1,5 milioni di euro tramite bando e 2 milioni di euro che verranno destinati a progetti di sistema.

Finanziabili al 50% progetti fino a 100mila euro

“Il numero delle richieste ricevute riflette una consapevolezza crescente da parte dei nostri imprenditori riguardo alle sfide ambientali e alle opportunità offerte dalla digitalizzazione”, commenta Dalila Mazzi, presidente della Camera di commercio di Pistoia-Prato. “E’ possibile spendere bene le risorse pubbliche per aiutare i distretti produttivi del paese – ha affermato l’assessora comunale allo sviluppo economico Benedetta Squittieri -, se questa gestione viene fatta in collaborazione coi territori, gli enti locali e i rappresentanti delle imprese e dei lavoratori”.

Il costo totale del progetto finanziabile doveva essere compreso tra un minimo di 10mila e un massimo di 100mila, sostenibile con un contributo economico calcolato in misura pari al 50% delle spese ritenute ammissibili come, ad esempio: acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica, comprese le relative spese di installazione; programmi informatici e licenze software; formazione del personale; spese per servizi, di consulenza e per l’acquisizione di certificazioni di prodotto o processo, perizie e asseverazioni. (lt)

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