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02 ottobre 2025

Desertificazione bancaria, 3.300 imprese senza sportello nel proprio comune

Secondo la First-Cisl i dati sono in peggioramento nell’ultimo anno, e non c’entra la diffusione dell’internet banking.

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Più di cinquantamila – 52mila circa – cittadini toscani, così come 3.300 imprese, risiedono in comuni privi di sportelli bancari, e il dato è cresciuto nell’ultimo anno: lo affermano i numeri, aggiornati al 30 giugno di quest’anno, presentati a Pistoia in occasione di un evento sulla desertificazione bancaria organizzato da First-Cisl Toscana ed Acli Pistoia, a pochi mesi dall‘istituzione dell’osservatorio sul tema da parte della Regione.

Seimila cittadini e 400 imprese hanno subito questa privazione nell’ultimo anno, e in generale oltre il 70% di cittadini (74% di imprese) ne è stato privato dal 2015 a oggi. La Toscana ha 40 sportelli per 100mila abitanti, 7/o dato in Italia e superiore alla media italiana (33%): ma il 10% dei comuni non ha sportelli, e il 19%, dove risiedono 130mila persone e hanno sede 9.200 imprese, ne ha solo uno.

“Dove c’è uno sportello bancario c’è un presidio di legalità e socialità finanziaria, dove manca cresce il rischio di emarginazione”, accusa il segretario generale di First Cisl Toscana, Marco Lenzini, secondo cui la desertificazione bancaria è un problema sociale e territoriale: “La Toscana – osserva – è la terza regione in Italia per presenza di aree interne. La banca deve essere considerata un servizio essenziale, al pari di sanità, scuola e trasporti”.

“Le chiusure non dipendono dal digitale”

Secondo Lenzini l’uso sempre più largo dell’home banking da casa propria, quando non in mobilità con lo smartphone, non è la causa: “Non è vero – sostiene – che la chiusura delle filiali bancarie sia causata dall’avanzata dei servizi online. L’indice Desi, che misura il livello di digitalizzazione dei Paesi Ue, colloca l’Italia oltre la metà della classifica, quindi non in una posizione positiva. Inoltre, osserviamo che le aree più colpite dalla desertificazione bancaria sono spesso anche quelle con i livelli più bassi di digitalizzazione”. Per utilizzo dell’internet banking, più diffuso al nord rispetto al sud del paese, la Toscana (60%) è sopra la media italiana (55%).

Il segretario della First-Cisl ha, infine, richiamato l’attenzione sul valore dell’educazione finanziaria e sul ruolo sociale delle banche: “Un vero rating di sostenibilità – afferma – non dovrebbe basarsi solo sui numeri di bilancio, ma anche sul grado di inclusione, sull’impegno a favore dell’educazione finanziaria e sul contributo alla coesione sociale. Papa Francesco ci ricorda che ogni atto economico è anche un atto morale: un principio che le Bcc, più di altre realtà, continuano a incarnare”. Lenzini ha lodato le Bcc per la loro capacità di mantenere saldo il legame con la comunità: “Se penso alle Bcc – ha concluso – penso alla solidarietà: il loro risiko non è speculativo ma difensivo, finalizzato a tutelare la forza lavoro e garantire i servizi alla clientela”.

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